Caproni Ca.1 1910 scaled 1

La data del 27 maggio 1910, è quella da cerchiare in rosso, per l’aviazione, specialmente per quella italiana. Centodieci anni fa il velivolo denominato Ca.1 decolla e atterra per la prima volta nella brughiera di Malpensa: si tratta del primo aereo prodotto dalle officine di Gianni Caproni.

Un volo che arriva a quasi sette anni di distanza da quel 17 dicembre 1903, quando a Kitty Hawk nella Carolina del Nord, i fratelli Wright, fecero volare il loro Wright Flyer, che è considerato il primo aereo a motore ad aver compiuto un volo controllato e prolungato con un pilota a bordo.

Gianni Caproni, era un ingegnere di origine trentine. Nacque, infatti, il 3 luglio 1886 a Massone di Arco in provincia di Trento, al tempo sotto l’impero austro-ungarico, e si laureò in ingegneria civile al Politecnico di Monaco di Baviera nel 1907. Un anno dopo si specializzò in ingegneria elettrotecnica a Liegi in Belgio e incominciò a interessarsi della nascente aviazione, al tempo considerata poco più che un fantasioso esperimento.

Fu proprio durante la permanenza a Liegi che iniziò a coltivare interesse per l’aeronautica, dopo aver assistito a una dimostrazione dei Fratelli Wright. Si spostò poi a Parigi, dove entrò in contatto con diversi pionieri dell’aeronautica. Tra questi in particolare Henri Coandă, un ingegnere franco rumeno, che già nel 1910 presenta il primo aereo a getto (solo 7 anni dopo il primo volo dei fratelli Wright), basandosi proprio anche sul lavoro di Caproni, dando così vita al primo aereo con motoreattore della storia dell’aeronautica. E conseguentemente all’effetto Coanda.

Caproni verso la fine del 1909 tornò ad Arco, dove con l’aiuto del fratello Federico e di tre falegnami, costruì un biplano a motore che aveva progettato durante il soggiorno a Parigi. Pochi mesi dopo si trasferì nella brughiera tra Somma Lombardo e Lonate Pozzolo, a ridosso delle rive del Ticino. Il 4 aprile 1910, a seguito dei suoi progetti per i velivoli, ottenne infatti dal Genio Militare di Milano l’autorizzazione per “fare esperimenti di aviazione nella brughiera attorno alla Cascina Malpensa”. Area da secoli destinata a uso militare, in particolare per le manovre a cavallo e poi per i primi rudimentali esperimenti di meccanica per supportare l’esercito.

Le prime notizie di Cascina Malpensa, come area militare risalgono già al 1721, al tempo degli Asburgo, quando questa era zona di confine con il Piemonte dei Savoia, ed era d’importanza strategica, avendo il Ticino come confine naturale.

Gli Asburgo, fecero diventare zona militare il territorio che ideale per manovre di cavalleria e artiglieria, facendo costruire anche delle torrette d’osservazione.

Con l’annessione della Lombardia al regno dei Savoia, la zona rimase sempre con la stessa utilizzazione. Nel 1886 tutta questa vasta aerea, compresa cascina Malpensa, venne espropriata dal Regio Ministero della Guerra, per il proprio uso.

Questa zona con i suoi oltre 9.000 ettari di superficie pianeggiante, ricoperta dalla bassa vegetazione, costituì poi la sede ideale per i progetti di Caproni, il quale arrivò qui, sembra su suggerimento di loro compagno dell’Università di Milano.

A Cascina Malpensa eresse, il suo studio- officina-hangar, costruendo un capannone di legno, addossato proprio a un muro perimetrale della cascina.

Caproni inizialmente poté contare solo sul fratello maggiore, Federico e il meccanico Ugo Sandri-Tabacchi, che diventò anche il “pilota collaudatore”.

Il Caproni Ca.1, monomotore a due eliche bipala costruito con l’utilizzo di legno, tela, e longheroni in tubo di compensato.

Aveva un’apertura alare di 10,50 m – lunghezza 9,86 m – altezza 3,37 m – superficie portante 38 mq – motore stellare Miller a 4 cilindri a ventaglio, raffreddato ad aria da 25 hp, per un peso totale di 380 kg. Con il posto del pilota posto dietro le ali e completamente aperto.

Si levò in volo dalla brughiera il 27 maggio 1910, ai comandi proprio Ugo Sandri-Tabacchi, pilota e meccanico che al primo volo in assoluto, non aveva la necessaria esperienza e nell’atterraggio danneggiò il velivolo.

Ma fu un passo importantissimo, considerato che l’esperimento del volo a motore funzionò, erano i dettagli e l’esperienza dell’uomo da migliorare.

Venne subito costruito un secondo biplano con una sola elica, dotato di un motore Rebus da 50 hp; il 12 agosto il Ca.2 volò in linea retta sulla brughiera a una cinquantina di metri di altezza, ma nel toccare terra ancora una volta Tabacchi non ebbe la necessaria perizia per condurre in salvo il velivolo.

Nei mesi successivi vennero costruite subito altre tre versioni migliorate del biplano. Il seme gettato germogliò velocemente e Malpensa si trasformò in maniera velocissima ed esponenziale in breve tempo.

Nel marzo 1911 Cascina Malpensa ospitò il “Distaccamento Aviazione” del Battaglione Specialisti del Genio, diventando la sede di una delle prime scuole italiane di volo. Già in quell’anno ottennero il brevetto i primi piloti militari e la prima donna pilota.

Fu poi un crescendo di attività, la Caproni occupò molti spazi a Vizzola Ticino, a Lonate Pozzolo e Somma Lombardo. Con essa si sviluppò tutto un importante e vitale sistema aeronautico nel raggio di pochi chilometri, come nella vicina Sesto Calende, dove già nel 1915 la SIAI Marchetti iniziò a produrre gli idrovolanti.

La fama di Gianni Caproni fece il giro del mondo, tanto che durante un suo incontro con il presidente americano Harry Truman, alla Casa Bianca, trovò appese alle pareti due grandi, una che raffigurava i Fratelli Wright, e l’alta che lo ritraeva. Truman si rivolse così a uno stupito Caproni: “Le ho trovate qui, il presidente Roosevelt le ha lasciate per l’intera durata della guerra, ed io non le ho rimosse. Voi due siete i creatori dell’Aviazione mondiale e l’America ve ne rende onore.”

Caproni, con la sua storia e i suoi velivoli sono stati citati nel film d’animazione del 2013 “Si alza il vento”, del giapponese Hayao Miyazaki.

Il Ca.1, il velivolo più antico oggi conservato in Italia ed è visibile al museo di Volandia, proprio nei vecchi e storici capannoni delle Officine Caproni a Vizzola Ticino, proprio a fianco del moderno scalo di Malpensa.