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Nel weekend del 17 e 18 settembre a Fossombrone, cittadina delle Marche, si svolge la tradizionale Fiera di San Matteo, un appuntamento unico per la cittadinanza e gli abitanti della valle del Metauro e un occasione per i turisti per scoprire i luoghi dell’arte, della cultura e il fascino degli ambienti naturali della zona.

Alla fiera partecipano circa 150 banchi ambulanti di tutti i generi merceologici, dislocati in Corso Garibaldi, Viale Cairoli, Viale della Repubblica e Via Gramsci, dalle 8.30 alle ore 23 circa, creando la tipica atmosfera delle feste di paese.

In omaggio alla tradizione e cultura del paese, l’immagine dalla fiera è rappresentata dal dipinto San Matteo’ del celebre artista Anselmo Bucci.

Fossombrone è un comune della Valle del Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino, con la parte storica sul pendio di una collina, mentre quella moderna sorge a valle, divisa in due dallo stesso fiume.

Il territorio è stato popolato sin dal Paleolitico, dato che tracce di insediamenti piceni sono state ritrovate sulle due alture di Monte Aguzzo e Monte Raggio.

La costruzione della Via Flaminia, nel 220 a.C. favorì la fondazione e l’espansione della città di Forum Sempronii nell’area di San Martino del Piano, che fu municipium nel I secolo a.C. e godette di una notevole floridezza nei primi secoli dell’impero, sopravvivendo fino al VI secolo d.C, come dimostrano la presenza di un vescovo e di una basilica paleocristiana dedicata ai Santi  Lorenzo e Ippolito.

La guerra greco-gotica fu particolarmente devastante lungo la valle del Metauro e  Forum Sempronii scomparve, ma un nuovo centro rinacque sulla collina di Sant’Aldebrando, dove oggi si stende l’abitato.

Le rinascita di Fossombrone fu molto lenta e la popolazione fu a lungo concentrata nell’area dell’attuale Cittadella intorno alla cattedrale di  Santa Maria Maggiore e nel 999 passò sotto il dominio della Chiesa.

All’inizio del Duecento Fossombrone divenne un feudo dei ferraresi Este, i quali per salvaguardare questo loro dominio dalle mire espansionistiche dei signori circostanti, nel 1228 ne affidarono il governo al vescovo Monaldo.

Nei primi decenni del XIV secolo la città venne conquistata dai Malatesta, che ne ressero le sorti per circa un secolo attraverso il ramo di Giuliozzo e i suoi discendenti, che risiedevano in città. Verso la fine del Trecento fu aggregata alla signoria pesarese di Malatesta de’ Malatesti e il successore di quest’ultimo, Galeazzo, nel 1445 vendette Fossombrone a Federico di Montefeltro, duca di Urbino.

Con il passaggio ai Montefeltro iniziò per Fossombrone un periodo di prosperità economica ed espansione edilizia che sarebbe durato fino all’estinzione del ducato di Urbino nel 1631.

Negli anni in cui la città divenne parte dei domini del Vaticano molte attività decaddero anche se la trattura della seta continuò a rivestire un ruolo di primo piano e ospitava ancora famiglie nobili che disponevano di ricchi palazzi come i Passionei, da cui provenne il colto cardinale Domenico Passione, i Sabbatelli, i Cabeni, gli Staurenghi  e altri.

La storia della città oggi è ricordata dal Museo Civico Archeologico e Pinacoteca Vernarecci, ospitato nella Corte Alta, e la Biblioteca Passionei, fondata nel 1784, mentre l’antica diocesi di Fossombrone è oggi unita a quella di Fano-Cagli-Pergola.