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La bellezza, di cui Sandro Botticelli nel Rinascimento fu il massimo interprete, è il tema della mostra Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo, aperta fino al 29 agosto al Mart di Rovereto. 

L’influenza esercitata da Botticelli su moltissimi artisti è visibile nell’arte contemporanea, come anche nel cinema e nella moda. 

E nella mostra, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi ed Eike Schmidt, curata da Alessandro Cecchi, studioso e direttore della Fondazione Casa Buonarroti e Denis Isaia, responsabile del contemporaneo e del public program del Mart, realizzata in collaborazione con Associazione MetaMorfosi, racconta questa continuità che unisce Botticelli alla contemporaneità, grazie a un corposo nucleo di capolavori botticelliani, come Pallade e il Centauro, proveniente dagli Uffizi, la Venere della Galleria Sabauda di Torino e il Compianto di Cristo in prestito dal Museo Poldi Pezzoli di Milano, con opere di artisti contemporanei.

La figura di Botticelli, tra gli artisti di Lorenzo il Magnifico e seguace delle idee del predicatore domenicano fra Girolamo Savonarola negli ultimi anni della sua vita, è raccontata nella prima parte dell’esposizione, tra differenti fasi che hanno contraddistinto il suo percorso artistico e umano.

Nella seconda parte dell’esposizione, attraverso indiscussi capolavori dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta a oggi, s’illustra come Botticelli è l’artista cui tutta la cultura visiva fa riferimento, sul concetto stesso di bellezza per gli artisti della Pop art italiana, come Mario Ceroli, Giosetta Fioroni e Cesare Tacchi, ma anche in anni immediatamente successivi con i lavori di Michelangelo Pistoletto e Renato Guttuso.

Le influenze di Botticelli sono nelle opere di artisti internazionali come Fernando Botero, David LaChapelle, Oliviero Toscani, John Currin, Vik Muniz, Awol Erizku o nel cinema di Federico Fellini, negli abiti della stilista e sindacalista Rosa Genoni e nelle collezioni della Maison Valentino, le riviste patinate su cui posa Kate Moss e arrivano a essere le co-protagoniste delle foto dell’influencer più importante del mondo, Chiara Ferragni.

Tra tutte le immagini in mostra, la più nota è quella della Venere, vista come una riflessione sulla rappresentazione del corpo della donna.

Anche Marco Lodola, invitato dal Presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, a contribuire alla mostra con un intervento nello spazio cittadino, propone una riproduzione luminosa della Venere, installata nella fontana che chiude il corso intitolato ad Antonio Rosmini.

Ad accompagnare la mostra ci sono le video introduzioni alle opere di Vittorio Sgarbi, Alessandro Cecchi, Elisa Infantino e Riccardo Venturi.

Orari: mart-dom 10.00-18.00

ven 10.00-21.00

Tariffe: Intero: 11 €

Ridotto: 7 €