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Un tempo, nelle corti europee, quando arrivavano i primi freddi, si usavano capi di rara eleganza e stile….

La moda francese-borgognona proponeva uno dei capi più in voga del XIV secolo, l’houppelande, in italiano noto come pellanda.

Quest’abito era una sopravveste lunga e ampia, in broccato o guarnita di pelliccia, con le maniche a sacco o a campana.

Inizialmente utilizzato come abito da cerimonia, una nota curiosa è che la pellanda prima di tutto era un abito maschile e solo in seguito divenne femminile, nelle corti lo si allungava a dismisura con uno strascico da non calpestare, mentre veniva decorato con ornamenti, guarnizioni, frastagliature e gioielli applicati anche all’interno della pelliccia.

Più avanti l’houppelande si accorciò e venne indossata dai funzionari di corte, sui cui abiti campeggiava lo stemma di famiglia.

Molto noto era anche il manicotto, un accessorio utile a riscaldare le mani, simbolo d’eleganza a cominciare dal Quattrocento, quando era in tessuto o velluto, foderato in pelliccia d’agnello, dalla forma d’un cilindro. con le due aperture alle basi per infilare le mani.

A Venezia si affermò nel manicotto il contrasto fra il velluto e il pelo di lupo, indicato come la manezza.

Nella corte di Borgogna il manicotto era un prolungamento delle maniche, adottato nel periodo invernale, ed era utilizzato sia dall’uomo che dalla donna.

Come elemento indipendente fu documentato per la prima volta nel 1590 a Venezia, poi si diffuse e lo si trovò ovunque, tranne in Germania dove comparve solo nel XVIII secolo, mentre a Milano era chiamato guantino.

Nel Settecento Eleonora di Toledo portava un manicotto in ermellino, con i codini in vista.

Proibito al popolo, il manicotto era un privilegio dell’alta società che lo indossava fuori e in casa, fino alla rivoluzione francese.

Fornito di tasche interne il manicotto era ancora in auge nell’Ottocento, con spesso appuntato un mazzetto di fiori freschi.

Negli inverni miti, si diffuse nella Belle Époque un manicotto detto di fantasia, in velluto o seta imbottito, ma non di pelliccia, e arricchito di ricami.

Dato il suo volume, era utilizzato per nascondere messaggi, veleni, armi e nel Novecento fu inventato il manicotto a tasca, pratico perché serviva anche da borsetta.