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Il 21 dicembre 1983 cominciava la storia di una trasmissione leggendaria…

Ok, il prezzo è giusto!, versione italiana dello show statunitense The Price Is Right, divenne il protagonista dei palinsesti del Biscione per moltissimi anni, dal 21 dicembre 1983 fino al 13 aprile 2001.

Con le sue 3.466 puntate, è tra le trasmissioni più longeve dell’editore e tra le poche a essere trasmesse su tutte le tre reti generaliste del gruppo e, dopo L’Eredità e La ruota della fortuna, è il terzo quiz con più puntate della Tv italiana.

L’esordio dello show in Italia avvenne su Italia 1, dove rimase fino al 3 giugno 1987, mentre dal 9 settembre 1987 al 29 giugno 1988 passò a Rete 4, successivamente fu trasmesso anche da Canale 5 dal 26 settembre 1988 al 29 giugno 1996 e chiuse la sua storia, dal 9 settembre 1996 al 13 aprile 2001, di nuovo su Rete 4.

Per le prime cinque stagioni il programma è andato in onda il mercoledì in prima serata e, dalla stagione 1988–1989, il programma passò definitivamente alla fascia preserale mentre era su Canale 5.

Per un breve periodo, in seguito ad un calo di ascolti, il quiz fu spostato nella fascia del mezzogiorno dell’ammiraglia Mediaset dopo Il pranzo è servito, e tornò al preserale dopo qualche mese in seguito ad una veloce ricrescita degli ascolti.

Il primo presentatore di Ok fu Gigi Sabani, dal 21 dicembre 1983 al 17 dicembre 1986, ma la presentatrice più longeva è stata Iva Zanicchi che lo condusse per ben tredici anni, per brevi periodi il programma ci furono come conduttrici Emanuela Folliero e Maria Teresa Ruta.

A supporto del conduttore era presente un gruppo di vallette, nelle ultime edizioni anche ragazzi, al quale spettava il compito di mostrare i premi in palio nelle vetrine e gli oggetti-invito.

Durante il programma, il conduttore interagiva con una voce fuori campo che aveva il compito di annunciare i concorrenti, descrivere i premi e supportarlo con comunicazioni o precisazioni.

Nel corso della trasmissione, dopo la scelta di quattro concorrenti fra il pubblico, iniziava il gioco consistente in due manches dalla medesima struttura, era presentato un prodotto, detto oggetto-invito, all’interno di una vetrina aperta dalla formula Apriti, sesamo! del quale bisognava indovinare il prezzo, il concorrente che indovinava il prezzo giusto, o si avvicinava di più alla cifra corretta senza superarla, si aggiudicava l’oggetto-invito e accedeva, dopo aver breve intervista con il presentatore in cui parlava di sé, ad un gioco con in palio un ulteriore premio in denaro od in prodotti e, in ogni caso, veniva ammesso al gioco finale della ruota.

 Il posto lasciato vacante era poi colmato con una nuova chiamata tra il pubblico di un/a nuovo/a concorrente e il tutto si ripeteva per tre volte.

I tre vincitori di ogni manche giocavano poi alla ruota, in cui chi si avvicinava di più a 100 senza superarlo, con un massimo di due giri di ruota, accedeva alla fase finale e se si centrava il valore 100 presente sulla ruota al primo giro si vincevano un milione di lire.

È durante questo gioco che c’era uno dei tormentoni del programma, cioè l’incitamento durante il primo giro di ruota da parte del pubblico che gridava Cento, cento, cento… per sostenere i concorrenti.

Se alla fine del gioco due concorrenti oppure tutti e tre avevano totalizzato lo stesso punteggio, si procedeva allo spareggio, con una nuova sfida alla ruota, questa volta con un solo giro a disposizione per ognuno.

Nella fase finale era presentata la prima vetrina ed il finalista che aveva vinto di più durante la puntata, poteva scegliere se tenerla o cambiarla per una seconda vetrina misteriosa, cedendo la prima all’altro finalista e, se decideva di tenere la prima vetrina, la vetrina misteriosa veniva abbinata all’altro finalista.

In entrambi i casi, i due giocatori dovevano indovinare il valore della propria vetrina e chi si avvicinava maggiormente alla somma esatta, senza superarla, vinceva la puntata e tutti i premi della vetrina finale.