san paolo della croce large large

Un santo poco noto del Piemonte del Settecento…

Paolo Danei nacque a Ovada il 3 gennaio 1694 da una famiglia di commercianti, che si trasferì prima a Tremolino, poi a Castellazzo, sempre nell’Alessandrino.

Da giovane Paolo maturò il desiderio di offrire la sua vita per la fede, e pensò di arruolarsi nell’esercito che la Repubblica di Venezia, seguendo l’invito di Clemente XI nel 1715, stava raccogliendo per una guerra contro i turchi.

Ma prima di partire comprese di non essere chiamato alla difesa armata della Chiesa e, tornato in famiglia a Castellazzo, avvertì progressivamente la chiamata a fondare una congregazione centrata sulla memoria della Passione di Cristo.

Paolo si consigliò con il vescovo di Alessandria, Francesco Arborio di Gattinara, che gli ordinò di ritirarsi per quaranta giorni nella chiesa di San Carlo di Castellazzo, di annotare le sue esperienze spirituali e di scrivere una Regola per la congregazione.

Dopo aver viaggiato per alcuni anni in varie zone dell’Italia centrale e meridionale, nel 1727 il giovane fu ordinato sacerdote a Roma da papa Benedetto XIII, che due anni prima lo aveva incoraggiato a perseverare nella vocazione.

Nel 1737 sul Monte Argentario Paolo insediò una comunità passionista con la costruzione del primo convento, da lui chiamato ritiro, per indicare la solitudine in cui i religiosi avrebbero dovuto vivere, al fine di favorire la preghiera e lo studio destinati a farli diventare buoni predicatori e direttori spirituali.

A una vita austera di preghiera, silenzio e penitenza la Regola univano l’esercizio della carità espresso nella predicazione alle popolazioni mediante le missioni.

Il 15 maggio 1741 Benedetto XIV diede l’approvazione alla Regola del nuovo istituto, e l’11 giugno Paolo con sei compagni emise la professione pubblica, assumendo il nome della Croce e cominciando a portare sul petto il segno distintivo della Passione, un cuore con il nome di Gesù sormontato da una croce, poi continuò la sua attività di missionario itinerante, percorrendo instancabilmente paesi e città dell’Italia settentrionale.

Con i suoi viaggi Paolo voleva convincere le persone, anche le meno colte, a dedicarsi alla preghiera e alla meditazione, per prendere maggior consapevolezza della propria dignità mediante la memoria dell’amore personale di Gesù.

Nel 1769 la congregazione ebbe stabilità giuridica grazie all’approvazione definitiva di papa Clemente XIV e nel 1771 Paolo fondò a Tarquinia, con la collaborazione di Madre Crocefissa Costantini, il primo monastero delle claustrali passioniste.

Da questa comunità nel 1815 si svilupparono, per opera della marchesa Maria Maddalena Frescobaldi Capponi, le Suore Passioniste di San Paolo della Croce, congregazione consacrata alla missione educativa, con particolare attenzione alle donne segnate da varie forme di violenza e di sfruttamento.

Paolo della Croce morì a Roma il 18 ottobre 1775 e la congregazione era ormai una realtà nella Chiesa e contava dodici ritiri con 176 religiosi.

Dopo la crisi del periodo napoleonico, i passionisti cominciarono a espandersi in Italia e in Europa, attuando un forte impegno missionario.

La beatificazione del santo di Ovada si tenne il 2 agosto 1852 e la canonizzazione avvenne il 29 giugno 1867.