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Le Scuderie del Quirinale, a Roma, fino al 25 luglio propongono Tota Italia. Alle origini di una Nazione, una grande esposizione, curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger, nata dal forte impegno della Direzione Generale Musei e del sistema museale italiano.

La mostra è un’occasione significativa per valorizzare il patrimonio dei musei italiani, a cominciare dal Museo Nazionale Romano, rievocando la ricca pluralità culturale alle origini della storia del Paese.

Partendo dalla ricchezza culturale dell’Italia preromana, un vero mosaico di genti e tradizioni, Tota Italia ripercorre le tappe che condussero all’unificazione sotto le insegne di Roma, dal IV secolo a.C. all’età giulio-claudia.

La mostra riprende, con il titolo, la formula del giuramento di Augusto, che per la prima volta riunificò l’Italia in un territorio omogeneo non solo dal punto di vista politico e amministrativo, ma anche culturale, religioso e linguistico.

Roma, cuore pulsante di un gigantesco impero globale, conquistò il suo ruolo relazionandosi con le culture e popolazioni che avevano un posto sulla scena del Mediterraneo, ma come primo grande teatro del suo espansionismo ebbe la penisola italiana, capace di conservare la divisione in regioni che testimonia oggi la ricchezza e la varietà delle tradizioni.

Lungo un percorso coerente, articolato su entrambi i piani delle Scuderie, è possibile ammirare nella sede espositiva le opere più significative di quel mondo che concorse alla formazione dell’Italia augustea e dell’Impero, con 400 reperti tra statue, elementi di arredo, produzioni ceramiche, a testimonianza del complesso dialogo tra Roma e il resto della Penisola.

Il filo conduttore della prima parte della mostra è la varietà dei popoli italici prima dell’unificazione romana, con gli aspetti sociali, culturali e artistici caratterizzanti la composizione etnica della Penisola.

La seconda parte del racconto è sulla guerra, attraverso oggetti iconici o grandi fregi figurati sull’espansione di Roma e dell’impatto sui suoi avversari, a partire dall’unificazione romana dopo le guerre puniche fino all’età di Augusto, coma il Trono decorato a rilievo delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma, il Ritratto di Augusto con il capo velato del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, il Busto di Ottavia Minore del Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo alle Terme, corredi funerari come il Corredo della tomba dei due guerrieri, conservato presso il Museo Archeologico Melfese Massimo Pallottino e il Corredo di una tomba femminile proveniente dalla necropoli di Montefortino d’Arcevia e custodita presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche.

Non mancano la Cista portagioielli con iscrizione in latino arcaico del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, il Sostegno di mensa con due grifoni che attaccano un cerbiatto del Museo Civico di Ascoli Satriano fino al Rilievo con scena di battaglia tra un cavaliere greco e un persiano, custodito dal Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Ben 36 prestatori, fra Musei Statali e Civici nonché Soprintendenze di Stato, dal Veneto alla Calabria, per un totale di 12 regioni, hanno raccontato in questa mostra un periodo cruciale della storia del Paese, manifestando la volontà di riaprire e mostrare un patrimonio culturale unico al mondo.

Orari: dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19).

Biglietti: intero 17,50; riduzioni per over 65, giovani, app 18 e Carta docente.