E’ una vera sorpresa, passeggiare tra queste auto meravigliose, colori vivissimi, linee di un’eleganza d’altri tempi, video, immagini, ricordi dei piloti che le hanno guidate, davvero una meraviglia.

Oggi ad Arese, nel cuore della provincia di Milano, dove nacque il marchio Alfa Romeo, esiste un museo, con un allestimento completamente rinnovato, che racconta la storia di un brand leggendario.

Sei piani che tra passato, presente e futuro raccontano le imprese di un marchio straordinario, tra le sue vetture, la tecnologia e lo stile.

Sono auto che hanno cambiato il design dell’automobile, con vetture e piloti che hanno dettato la competizione in pista, tecnologie che hanno plasmato gli standard dell’innovazione, con bellezza, velocità, solidità e produzione costante.

L’idea di un museo Alfa Romeo fu di Orazio Satta Puliga, a capo della progettazione negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, che la propose al presidente Giuseppe Luraghi, al quale si deve la realizzazione della sede ad Arese, vicina al centro direzionale Alfa Romeo.

Poi Luigi Fusi, progettista dai tempi di Vittorio Jano, iniziò a raccogliere, riordinare e organizzare i frammenti di storia, restaurare le vetture e scrivere le didascalie.

Inaugurato nel 1976, il museo, dopo la dismissione del sito produttivo e la conseguente perdita della funzione direzionale del Centro, viene chiuso nel 2009, poi fu riaperto nel 2014, in uno spazio ancora più grande e affascinante, moderno e raffinato.

L’A.L.F.A., poi Alfa Romeo, ha vissuto un’evoluzione legata a diversi periodi storici, spesso scrivendone le regole e, negli anni tra le due guerre, ebbe le pagine più belle dell’automobilismo sportivo, con la grande vittoria della RL alla Targa Florio 1923, poi il Mondiale dominato dalla Gran Premio Tipo P2, mito delle 6C, le sfide delle 8C 2300, i trionfi della Tipo B e le straordinarie monoposto a due motori.

Dopo la guerra furono i due Mondiali dell’Alfetta Nino Farina e Juan Manuel Fangio a dominare i primi due Campionati del Mondo di Formula 1 con una vettura come l’Alfetta, nata alla fine degli anni Trenta, ma che visse il suo apice nel dopoguerra, con prestazioni senza rivali.

Nel museo le vetture leggendarie dalla 24 HP, prima automobile costruita al Portello, alla 8C Competizione, sogno del nuovo millennio, scandiscono le tappe di una storia prestigiosa, dalle granturismo degli anni Venti e Trenta, la ripresa dopo la Seconda guerra mondiale, le grandi epoche di Giulia e Giulietta e le audaci novità introdotte da Alfetta e Alfasud.

Tra gli stabilimenti in cui i progetti hanno preso forma, ci sono anche le immagini degli uomini che hanno guidato l’azienda, progettato nelle linee dei migliori designer e costruttori delle automobili, scritto la storia. con uno stile unico che rende immortali.

Capolavori dell’Alfa Romeo sono otto vetture, tutte esemplari unici, che hanno rivoluzionato le convenzioni del design e il concetto di estetica, grazie ai progettisti capaci di bilanciare forma e funzione, arte e tecnologia.

Ma il simbolo dell’Alfa Romeo resta la Giulietta, raccontata in una sezione che ne illustra le origini, il progetto e i modelli di un capolavoro che vide diventare Alfa Romeo una grande industria e divenne un sogno per generazioni di automobilisti.