1,32 figli per donna, mentre l’età media della madre al primo parto avanza a 31,1 anni: i dati Eurostat resi pubblici lo scorso marzo, e relativi al 2017, confermano L’Italia tra gli Stati europei dove la fertilità e la natalità sono più basse, l’età delle madri più alta e il primo figlio arriva più tardi.
Quali le cause reali, quale il ruolo dei curanti, quali le azioni possibili? Se lo è chiesto la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) che ha dedicato al ‘Nascere in sicurezza’ il nuovo corso di formazione a distanza aperto a medici e odontoiatri, da pochi giorni on line sulla piattaforma Fadinmed, gratuito e accreditato nel programma di Educazione Continua in Medicina per 14 crediti.
Partendo da un quadro epidemiologico, socio-sanitario e antropologico delle cause che hanno portato a questi tristi primati, che si affiancano a quello europeo e quasi mondiale sul numero di tagli cesarei, il Corso, che si avvale per la prima volta anche della collaborazione di un pool di rinomati esperti internazionali, si propone come una guida che aiuta tutti i medici, non solo gli specialisti, a rispondere alle più comuni domande dei pazienti: come cambia il corpo della donna durante la gravidanza?
Perché tante ecografie in una gestazione a basso rischio? Dopo un cesareo è possibile avere il secondo figlio con un parto ‘naturale’? Partorire in casa è sicuro?
“I medici, indipendentemente da specifici ruoli e discipline, hanno il compito di porsi come interlocutori privilegiati nel ciclo vitale quali figure rassicuranti, più vicine al nucleo familiare – spiega Roberto Stella, Coordinatore Area strategica Formazione della Fnomceo
Per questo il corso propone alcuni elementi di aggiornamento e ri-avvicinamento a un cruciale evento con cui tutti, come individui, abbiamo a che fare, e in cui come professionisti siamo chiamati non infrequentemente a formulare un parere, rispondere ad un quesito, ad una interlocuzione”.
“La nascita, come la morte, è l’unico avvenimento trasversale ad ogni individuo sul pianeta – aggiunge Sandra Morano, ginecologa, docente all’Università di Genova, che del corso è il Responsabile scientifico.
Dall’attenzione al fenomeno nascita si giudica la civiltà di un paese, perché dal benessere di madre e bambino dipende il benessere della società. La morte di una madre è una tragedia non solo per la perdita di una giovane vita, ma anche per i suoi figli e la sua famiglia.
Ma anche dal grado di fertilità di un paese, cioè dalle opportunità di crescita ed accoglienza che esso è in grado di offrire ai suoi abitanti, dipende la sua buona salute. È pertanto auspicabile che il medico nel corso della sua formazione e poi del suo ruolo ritorni ad essere più coinvolto in un problema cruciale in cui la sua partecipazione può fare la differenza”.
“Il corso si sviluppa intorno a due fondamentali obiettivi tematici – illustra Morano -: in primo luogo arrivare a comprendere, e se possibile contribuire a superare, il clima di paura-rischio che negli ultimi decenni ha paralizzato le donne italiane e ha allontanato la comunità dei medici nel suo insieme da un fenomeno intrinseco anche alla professione.
In secondo luogo guardare al ruolo che hanno avuto e possono avere in futuro, non solo la comunità scientifica con le sue varie diramazioni, ma anche i sistemi politico – decisionali nel superare aspetti cruciali della crisi in ambito riproduttivo come denatalità e numero elevato dei tagli cesarei”.
“Il corso si propone per tutti i professionisti della salute, e in particolare per i medici, come l’inizio di una svolta culturale e formativa su questo specifico tema, capace di recepire tutti gli aspetti innovativi ed efficaci a livello scientifico e sociale in atto” conclude Stella.
Sono attualmente undici i corsi erogati gratuitamente a tutti i medici e gli odontoiatri italiani da Fnomceo attraverso la piattaforma Fadinmed, per un totale di centonove crediti Ecm.