Venerdì 11 ottobre, alle 21.00, presso il Salone della Società Operaia di Lesa, borgo turistico sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, si terrà un concerto di Musica Antica dell’India tenuto dal Maestro Krishna Das, esperto del canto dei Mantra.

La musica indiana è senz’altro una fra le più antiche del mondo e anche fra le più vive ed è il risultato naturale di uno sviluppo graduale delle varie correnti locali e non il risultato dell’imposizione forzata proveniente da altri Paesi o da altre culture, come in quasi tutte quelle zone colonizzate dagli europei.

Secondo le antiche cronache, il dio Shiva avrebbe insegnato agli uomini la musica e la danza e nel periodo vedico, dal X secolo a C al VI, gli inni del Rig Veda e del Sama Veda sono gli esempi più antichi di testi musicati.

E la Vina, strumento tipico indiano, secondo la leggenda fu inventata da Sciva e fa parte degli strumenti dell’epoca vedica.

Nel II secolo a C fu scritto il trattato Natya Sastra, attribuito al saggio Baharata, nel quale alcuni capitoli riguardano la musica.

Quest’opera, che secondo alcuni storici è la sintesi di altre precedenti, da notizie su intervalli, note, accordi di base della musica indiana.

Nel XIII secolo un’altra autorità in materia. Sarngadera ideò una teoria basandosi sui due sistemi; quello del Nord e quello del Sud.

Sotto Allà-Udin (1295 1316) ci fu un poeta musicista persiano: Amir Khostru che lasciò tracce profonde sulla musica indostana, mentre l’imperatore mongolo Akbae (1556-1605) conobbe un altro grande musicista: Tansen, che ebbe due gruppi di allievi, l’uno suonava la vina e l’altro un liuto inventato dallo stesso Tansen.

Durante la dominazione britannica ci furono tre grandi musicisti del Sud Tyaga Ragià (1759-1847) Muttusetari Dikshitar ( 1776-1855) e Shyama Shastri (1762-1827) che contribuirono a sviluppare la musica carmatica del Sud.

Il Maharagya PRatap-Eingh di Japur (1779-1804) riunì esperti e artisti per uno studio sulla musica indostana del nord detto L’Essenza della Musica e all’inizio del ‘900 c’erano numerose scuole di musica indiana a Bombay, Calcutta, Bangalore…

In tempi moderni, le due scuole del Nord e del Sud, hanno proseguito il loro sviluppo continuando non solo la tradizione, ma diffondendola nel mondo, con musicisti come Ravi Shankar, Sharan Rani e molti altri.

Per più info e prenotazioni si può telefonare al numero 3356535029, mentre il contributo da versare per partecipare all’evento sarà di 20 euro.