La zucca, simbolo di Halloween, è uno tra gli ortaggi più conosciuti, consumati e apprezzati in tutte le culture.

Le origini della zucca sono remote e incerte, si dice che furono gli Etruschi a coltivarle, oppure i navigatori Fenici approdati alle foci dei fiumi italici.

Ma la zucca era conosciuta dagli antichi Egizi, dagli Arabi e dagli Africani del Niger, anche se erano specie molto diverse tra di loro.

La zucca è protagonista di molte storie che vanno dalla mitologia alla favola ed è legata all’acqua come simbolo di fertilità, nascita e rinnovamento.

In America centrale è celebre la storia di un ragazzo seppellito dal padre dentro una zucca e trasformatosi in acqua per formare fiumi e mari, mentre un mito dell’Indocina racconta che solo un fratello e una sorella si salvarono dal diluvio universale, rinchiudendosi in una zucca.

Nei poemi epici Ramayana e Mahbharata della religione induista la storia dei figli di Sagara, re di Ayodhya, che aveva due mogli, vede una di loro che partorì un figlio, l’altra una zucca.

Dal cielo una voce ammonì di custodire la zucca e porre ogni seme in una giara piena di burro.

Poi da ogni giara uscì un ragazzo, avverando la profezia della nascita di una numerosissima stirpe.

In Giappone, sono numerosi i racconti che hanno per soggetto la zucca e i suoi semi, donati da animali pieni di gratitudine per qualcosa che è stato donato loro.

In Africa la zucca è protagonista di favole in Ghana, Senegal, Costa D’Avorio, Burkina Faso e Mali, dove l’ortaggio è un contenitore di saggezza.

Nell’antichità la zucca, con i suoi molti semi, fu considerata sia in Occidente che in Oriente simbolo di resurrezione dei morti, come dimostrano le tombe preistoriche di Wurttenberg, vicino a Stoccarda, ricche di noci, nocciole e zucche, che gli archeologi hanno interpretato come simboli dell’ascesa al cielo.

La zucca è stata celebrata anche nella pittura e nella letteratura moderna, infatti, il pittore tedesco Albrecht Durer, nel suo San Girolamo la vide come un emblema della caducità della vita, in quanto cresce moltissimo in un tempo breve, ma la pianta, dati i frutti, muore velocemente.
Leonardo da Vinci la raccontò in una favola, Il salice, la gazza e i semi della zucca, dove la zucca è veicolo di morte.

Nel 1600 Jean La Fontaine le dedicò uno dei suoi apologhi morali, La ghianda e la zucca e Charles Perrault, nel 1697, pubblicò la prima versione di Cenerentola, dove la zucca si trasforma in carrozza.

La zucca in cucina è un ingrediente molto versatile, perfette per zuppe, risotti e contorni, ma si presta anche come ingrediente per i dolci e nei ripieni di quelle meraviglie gastronomiche che sono i tortelli di Mantova e i cappellacci di Ferrara, fino alle torte salate , al buon pane e a ottime focacce.