In Inghilterra dal 25 dicembre iniziano i Twelve Days of Christmas, i dodici giorni che vanno da Natale al 6 gennaio, conosciuto come Little Christmas, fine ufficiale della stagione natalizia, quando vengono tolte tutte le decorazioni e termina il periodo del Natale.

Ma Twelve Days of Christmas è anche il titolo di un famoso canto natalizio, che ha una storia molto più complessa di quanto sembra.

Infatti in Inghilterra dal 1558 al 1829 ai cattolici venne vietato per legge l’esercizio, privato e pubblico, della propria fede, così Twelve Days of Christmas venne scritta per aiutare i giovani cattolici a imparare i dogmi della loro fede.

Tutto ciò ovviamente molto riservatamente, poiché se qualcuno fosse stato trovato con una traccia che testimoniasse adesione alla fede cattolica, poteva essere non solo imprigionato, ma anche giustiziato.

I doni elencati nel canto celano molti significativi insegnamenti della fede cattolica, infatti, all’inizio il True love non si riferisce a un amante, ma a Dio e il Me che riceve i regali, indica i membri della chiesa cattolica.

La pernice in un pero della prima strofa simboleggia Gesù, che si finge ferito per attirare i predatori e distoglierli dai figlioletti indifesi nel nido, oltre ad essere il simbolo della tristezza di Cristo sul fato di Gerusalemme:

Nella seconda strofa le due tortore raffigurano il Vecchio e il Nuovo Testamento, simili della rivelazione di Dio nella storia e la creazione di un popolo che diffondesse la storia di Gesù, mentre nella successiva le tre galline francesi rappresentano le virtù teologiche di fede, speranza e amore.

I quattro uccelli della quarta parte sono I quattro vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, mentre i cinque anelli d’oro rappresentano i cinque libri del Vecchio Testamento, conosciuti come Pentateuco, che sono Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio, sulla creazione di un popolo che illumini il mondo.

Nella sesta strofa le oche sono i sei giorni della creazione, poi arrivano i cigni, che rappresentano i sette doni dello Spirito Santo, sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.

Le otto vergini sono le otto beatitudini del discorso della montagna di Matteo, mentre le nove fanciulle danzanti sono le parti dello Spirito Santo, amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine e autocontrollo.

Con la decima strofa i dieci signori simboleggiano i dieci comandamenti di Mosè, poi gli undici suonatori sono il simbolo degli apostoli, Simone detto Pietro, Andrea fratello di Pietro, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda di Giacomo.

I dodici suonatori della strofa finale rappresentano i dodici punti del credo apostolico, come raccontato nel Messale romano.