Diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, il Trieste Film Festival è un osservatorio su cinematografie e autori spesso poco noti al pubblico italiano, e in generale a quello occidentale.

Il simbolo dell’edizione numero 31, in programma dal 17 al 23 gennaio, del Trieste Film Festival è un omaggio alla fotografa gradese Patrizia Burra, con le figure in piscina che guardano lo schermo in un ambiente mitteleuropeo da film ambientato in una spa e sembrano vivere quel mondo da ritrovare al Politeama Rossetti, Cinema Ambasciatori e Teatro Miela, luoghi del Trieste Film Festival, noto per essere il primo appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale.

Il 17 gennaio la trentunesima edizione parte con un’ anteprima, quella di La vita nascosta – Hidden Life di Terrence Malick, pellicola in concorso all’ultimo Festival di Cannes che u il 9 aprile per The Walt Disney.

Quest’anno il festival avrà un’edizione ricca di lungometraggi firmati da autrici, come Once in Trubchevsk della regista russa Larissa Sadilova; Ivana the Terrible della serba Ivana Mladenovic; The Father di Kristina Grozeva e Petar Valchanov dalla Bulgaria; Cat in the Wall di Mina Mileva e Vesela Kazakova ancora dalla Bulgaria.

Ed è uno sguardo femminile quello dei due documentari legati all’Olocausto The Euphoria Of Being di Reka Szabo e Marek Edelman e There Was Love in the Ghetto di Jolanta Dylewska in collaborazione con Andrzej Wajda e Agnieszka Holland, ma c’è anche un focus sulla riunificazione tedesca con 1990-2020 Time Will Tell.

Tra i film ci saranno il documentario di Thomas Heise, uno dei più importanti documentaristi tedeschi, Heimat Is A Space In Time e Progress in the Valley of the People Who Don’t Know di Florian Kunert, e Time Will Tell di Andreas Voigt, che da il nome al focus.

In anteprima italiana c’è il film sul periodo italiano di Tarkovskij, Il Dono di Giuliano Fratini, che sarà presentato fuori concorso, nella sezione Art&Sound il film Forman vs Forman di Helena Třeštíková e Jakub Hejna e negli eventi speciali il documentario inedito in Italia The Makavejev Case Or Trial In A Movie Theater di Goran Radovanović e Il Bruciacadaveri di Juraj Herz.

Per ricordare il grande attore Omero Antonutti, amico del festival, spesso ospite nel corso di questi trent’anni, verrà proiettato La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani.

Durante la serata inaugurale sarà confermata la collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, che ancora una volta ha scelto Trieste per premiare all’inizio dell’anno nuovo i migliori titoli usciti nelle sale italiane nell’anno appena trascorso.

Due saranno i riconoscimenti, al miglior film italiano e al miglior film internazionale, tra gli italiani, a imporsi è stato “Il Traditore” di Marco Bellocchio, che sarà a Trieste per ritirare il premio, mentre

Parasite di Bong Joon-ho è il miglior film in assoluto fra tutti quelli distribuiti in sala nel nostro Paese nel corso del 2019.