Sono più di 500 le start-up che nel corso del 2019 hanno avviato la propria attività in Lombardia, portando il totale a quota 3mila e rafforzando il già robusto primato della regione, che arriva ora a poco meno del 27% del totale nazionale, due punti in più rispetto all’anno precedente.

Solo un tassello, per la verità, all’interno di un quadro con più laureati, Università che scalano le classifiche nazionali, un’alta produttività della ricerca e, se da un lato si conferma la leadership italiana, è guardando al confronto con i principali motori d’Europa, che si scopre una riduzione dei gap.

L’ultimo booklet Ricerca e Innovazione di Assolombarda esprime un quadro confortante, in cui la Lombardia può giocare con i benchmark Ue: Baden-Wurttemberg, Bayern, Auvergne-Rhone-Alpes, Cataluna.

Evidenziare i percorsi innovativi di successo in regione è l’obiettivo del roadshow Smartland, la Lombardia del Futuro, organizzato dal Sole 24 Ore in partnership con Regione Lombardia, Confindustria Lombardia, Ubi Banca e Fondazione Fiera Milano, percorso che, dopo la presentazione del 22 gennaio a Milano, partirà il 29 gennaio da Castellanza per terminare a ottobre a Milano, dopo otto tappe in giro per la regione.

“L’anno 2020, 50 anni dopo la nascita dell’Istituzione regionale” dice il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana “è momento opportuno per una riflessione strategica.

La Lombardia è sinonimo di memoria – mai però in chiave nostalgica – e contemporaneamente, proiezione verso nuovi traguardi, sempre evitando che qualcuno resti indietro.

Questo è certamente il senso del viaggio di “Smartland” che alla sua conclusione ci consentirà di fare sintesi delle esperienze raccolte e mettere nero su bianco un piano strategico condiviso che guarda ai prossimi 30 anni.

Un vero e proprio Libro Bianco 2050 sul futuro di una Regione che si mette a disposizione del Paese”.

Tutte le aziende lombarde hanno aderito a questo roadshow, per un racconto positivo dell’industria italiana che contrasti la cultura anti industriale che permea la società, a partire dai livelli più alti della politica e delle istituzioni, mostrando l’innovazione, la sostenibilità e l’attitudine al cambiamento delle imprese lombarde.

In secondo luogo c’è una forte volontà da parte delle imprese, di concerto con le istituzioni regionali, di raccontare un modello caratterizzato da istituzioni, attori economici e università che lavorano in sinergia per il bene comune e il benessere di tutti i territori.

“Nel 1920” racconta il presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali “la prima Fiera di Milano dava vita a quella che, soprattutto per le Pmi, è diventata una vetrina indispensabile. Cento anni durante i quali Fiera Milano è diventata un efficace strumento di politica industriale e territoriale per tutte quelle realtà che non avrebbero altrimenti le risorse interne per poter emergere anche nei mercati internazionali.

Futuro e Innovazione sono le parole d’ordine che da sempre contraddistinguono l’operato di quanti espongono nei nostri padiglioni”.