Con quattro sfilate il 9, 16, 23 e 25 febbraio, e la festa della pentolaccia il 29 febbraio torna il Carnevale di Putignano, con i grandi carri allegorici in cartapesta, le maschere di carattere e i gruppi mascherati, concerti, appuntamenti culturali e divertimento per grandi e bambini.
La terra vista dal Carnevale è il tema dell’edizione 2020 per sensibilizzare all’ecosostenibilità al quale s’ispirano i gruppi mascherati, le maschere di carattere e le sette opere degli artigiani della cartapesta.
Lo spettacolo della grande Puglia andrà in scena il 9 e 16 febbraio alle 11:30, il 23 alle 15, il 25 alle 18 e il 29 alle 19.
Tra gli ospiti, domenica 9 febbraio si terrà il concerto del batterista, cantautore e percussionista Tullio De Piscopo, domenica 16 febbraio lo spettacolo del duo comico Toti & Tata, domenica 23 febbraio Selton, la band folk rock brasiliana che trasporterà in un’atmosfera brasileira e chiuderà la grande Festa della Pentolaccia, sabato 29 febbraio, il concerto di Donatella Rettore, tra le più famose cantautrici del panorama musicale italiano.
Confermati anche l’appuntamento con Carnevale N’de Jos’r, tra balli, maschere e gastronomia nei bassi del centro storico, gli appuntamenti legati al mondo dello sport, che si arricchiscono con le acrobazie e spericolate evoluzioni in aria di Ciccio White e il suo Motocross Freestyle di Carnevale.
Non mancheranno i riti della tradizione putignanese con la Festa dell’Orso il 2 febbraio, il goliardico giovedì in cui si celebrano i cornuti, con il corteo all’alba e il rituale per cancellare i segni del tradimento la sera, U’Ndondr, l’Estrema Unzione e il Funerale del Carnevale e la Campana dei Maccheroni.
Tutto ebbe inizio nel 1394 quando la costa pugliese era preda delle scorrerie saracene, cosi i Cavalieri di Malta proteggevano le reliquie di Santo Stefano Protomartire, fino a quel momento conservate nell’abbazia di Monopoli e trasferite a Putignano il 26 dicembre 1394 accompagnate da un corteo sacro, nella chiesa di Santa Maria la Greca, lì, dove sono ancora custodite.
La leggenda dice che i contadini di Putignano impegnati nell’innesto delle viti, al passaggio della processione si accodarono al corteo, ballando, cantando e improvvisando versi satirici in vernacolo.
Nasce così la Festa delle Propaggini, che da 622 anni ogni 26 dicembre segna l’inizio del Carnevale di Putignano, per un susseguirsi di riti, tradizioni, sfilate e processioni, in un continuo fondersi e alternarsi di sacro e profano.
Ogni giovedì prima del Carnevale ci sono una storia e un gruppo sociale ben preciso, si parte con i Monsignori, per poi continuare con i Preti, le Monache, i Vedovi, i Pazzi, le Donne sposate e i Cornuti in un appuntamento curato dall’Accademia delle Corna, caratterizzato proprio dal goliardico rito del taglio delle corna.
Di giovedì in giovedì, di tradizione in tradizione, di carro in carro, si arriva al martedì grasso, giorno di chiusura del Carnevale con i 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni che scandiscono ufficialmente la fine dei bagordi e l’inizio della Quaresima.