Ciao Riccardo, vivo nel sud della Scozia e seguo con attenzione quanto accade in Italia e in particolare ad Arona, grazie al tuo portale e mi ha fatto piacere rivederla grazie ai tuoi Video.

Mi hanno illuminato tutte le notizie e mi fanno comprendere la gravità della situazione. Vedere quanto Arona sta facendo mi è estremamente utile e porta speranza ma anche disperazione. LEGGI TUTTO

Ho soggiornato ad #Arona nel 2005. È la mia città più amata al mondo e ci sono stata con una squadra di speleologi per molti anni, quindi l’ho visitata e la conosco bene.

Belle persone, gli edifici, il cibo, la natura, il caffè e l’atmosfera generale di Arona equivalgono a pace, calma e tranquillità nella mia mente. Un posto meraviglioso in cui tornerò una volta usciti da questo incubo.

Per quanto riguarda la realtà in Scozia, a essere onesti, al momento la maggior parte delle persone continua a non credere di poter essere contagiata dal #Covid-19 #Coronavirus.

Quelli di noi che hanno seguito le informazioni provenienti da Cina e Italia hanno fatto scorta di cibo e altre cose di base e hanno interrotto tutti i viaggi, tranne quelli essenziali .

Lavoro nella Sanità, sono un’infermiera in una comunità e finora è tutto come al solito. Siamo stati incoraggiati a usare disinfettante e lavarci le mani prima e dopo il contatto con il paziente. Spesso lavoriamo nelle case dei nostri pazienti, solo Dio sa dove sono stati o con chi hanno avuto contatti.

Lavoriamo anche in cliniche, che purtroppo non hanno nemmeno avuto a disposizione un disinfettante per le mani. Ho contato 5 porte da attraversare prima di entrare nella mia stanza assegnata venerdì.

Fortunatamente per me ho preso salviette disinfettanti e asciugato tutto. Ho avvertito i miei pazienti sullo stato della situazione e delle cautele che devono avere.

Vivo con i miei genitori anziani insieme a mia figlia di 7 anni. La settimana scorsa non hanno chiuso le scuole, ma l’ho tenuta fuori comunque.

Mio padre ha la BPCO e la stenosi aortica, quindi ho insistito che si auto-isolavano. Mia figlia è stata con mia sorella. Staremo tutti assieme.

Mia madre (80 anni) ha un appuntamento in ospedale stamattina presso la clinica oculistica. L’ho persuasa a non andarci.

Le ultime notizie dicono che l’Ospedale Kings College di Londra sta attualmente curando 18 pazienti Covid-19 e ha affermato che “stiamo annegando”, ovviamente a causa delle elevate esigenze di assistenza e potenzialmente impreparati.

Il nostro ospedale ha aperto un reparto di 26 letti per Covid-19, abbiamo una piccola terapia intensiva di circa 8 pazienti.

Mi è stata assegnata una divisa da ospedale e ho avvertito che sarà probabile che dovremo essere riassegnati per aiutare il più possibile. Venerdì gli ospedali sono stati dotati di DPI ma, per ora, non ho nulla a parte i guanti.

Penso che tutto cambierà domani. Il nostro governo non ha agito, sono stati spinti da tutto il mondo ad agire, ma purtroppo penso che abbiano sprecato le informazioni che avevamo dalla Cina e dall’Italia. Temo che saremo sopraffatti da un servizio sanitario che è incapace a reagire.

Dovremo rimanere uniti, come continui a dire nei Video, prenderci cura l’un l’altro e fare del nostro meglio per sconfiggere questo mostro.

Ti ringrazio per tutte le raccomandazioni che mi fai, io e la mia famiglia capiamo, ma sfortunatamente sono i colleghi di lavoro, tra gli altri, che continuano a essere ciechi rispetto alla gravità della situazione.

Domani dovrò lavorare, perché non ci è stato sconsigliato. Le università e i college hanno chiuso ma le scuole rimangono aperte. Mia figlia non la farò andare a scuola.

Attendo come tutti noi, una risposta del governo del Regno Unito questo pomeriggio e la risposta del Servizio Nazionale Scozzese.

Sono tempi davvero spaventosi ma passeranno e ci vedremo nella bella Arona, ti continuo a seguire sui social e sul portale e mi raccomando anche a te e ai tuoi cari di stare attenti.

Lindsey H. 44 anni. Vivo in una piccola città chiamata Ayr sulla costa occidentale della Scozia, a circa 40 miglia da Glasgow.