Nato 125 anni fa, simbolo del tormentato mondo contadino francese, per tutta la vita Jean Giono raccontò la ricerca di un nuovo modo di vivere, con un forte richiamo alla spiritualità.

Jean Giono nacque a Manosque, il 30 marzo 1895 in una famiglia modesta, dove il padre, Jean-Antoine Giono, ciabattino, era molto legato al ricordo del nonno, che avrebbe poi ispirato l’epopea di Angelo, l’ussaro sul tetto.

Nel 1911 Giono dovette lasciare il collegio, per aiutare la sua famiglia e divenne impiegato di banca a Manosque, ma fu in quel periodo che scoprì l’Iliade e le tragedie greche.

Con la prima guerra mondiale, Giono visse le battaglie di Verdun, del Chemin des Dames, del Monte Kemmel, dove fu leggermente ferito agli occhi, poi nel 1919 tornò a Manosque.

Durante gli anni che seguirono, Giono scrisse Regain, pubblicato nel 1930, poi portato sullo schermo alcuni anni dopo da Marcel Pagnol in La vita trionfa del 1937, con Fernandel.

Questo romanzo, assieme a Colline e Un de Baumugnes è parte di una trilogia che prenderà il titolo di Pan, che raccontano Giono cantore di una vita in sintonia con la natura.

Nel frattempo lo scrittore prese parte a varie riunioni a favore della pace, poi aderì all’Associazione autori e artisti rivoluzionari, sempre restando pacifista.

Durante la seconda guerra mondiale Giono visse un periodo difficile, dato che la Provenza era sotto il controllo di Vicky.

Con le liberazione, l’8 settembre 1944, lo scrittore venne inserito dal Comitato nazionale degli autori nell’elenco nero, oltre a finire in carcere, fu liberato cinque mesi più tardi senza essere stato accusato.

Giono divenne un uomo disilluso, vittima dell’ostracismo dei grandi dell’editoria francese, mentre la sua opera rifletteva i cambiamenti provocati da questo periodo e trovò una nuova ispirazione.

Trincerato nel silenzio e nel suo lavoro, si dedicò solo ai suoi libri e dal 1945 al 1951, scrive otto romanzi e alcuni racconti.

Angélo scritto nel 1945 e pubblicato nel 1948, inaugurò il ciclo dell’Ussaro, continuato con Mort d’un personnage e Le hussard sur le toit cominciato nel 1946 e completato nel 1951.

Il ciclo dell’Ussaro è incentrato su Angelo, giovane ufficiale piemontese che fugge in Francia, dove s’imbatte in una serie d’intrighi e avventure, e segna la fine dell’isolamento di cui Giono fu vittima dalla fine della guerra da parte del mondo letterario francese.

Fino alla morte, Giono si dedicò soltanto alla scrittura, che assunse con il passar del tempo forme sempre più varie.

Nel 1953 ricevette il Premio Ranieri di Monaco per la sua opera, un anno dopo entrò a far parte dell’Accademia Goncourt e nel 1963 fu eletto membro del Consiglio Letterario di Monaco.

La notte tra l’8 e il 9 ottobre 1970, mentre era in attesa di essere operato per un’embolia, Jean Giono morì per una crisi cardiaca.