Nato 167 anni fa, Vincent Van Gogh ebbe una vita molto tormentata, unita a un’estrema sensibilità di artista.

Van Gogh nacque il 30 marzo 1853 a Groot Zundert, figlio di un pastore protestante, e alle scuole a Zevenbergen imparò il francese, l’inglese, il tedesco e s’interessò all’arte della pittura. 

Terminati gli studi, andò a lavorare come impiegato nella succursale della casa d’arte parigina Goupil e Cie, poi nelle sedi dell’Aja di Londra e di Parigi dal maggio 1875.

Il trasferimento nella capitale francese, dove viveva il fratello Theo, segnò l’inizio del periodo francese, interrotto solo da un viaggio ad Anversa alla fine dello stesso anno.

Durante il soggiorno parigino, Vincent scoprì la pittura impressionista e approfondì l’interesse per l’arte e le stampe giapponesi, oltre a conoscere molti pittori tra cui Toulouse Lautrec e Paul Gauguin con cui ebbe una relazione turbolenta.

Nel 1876, dopo essersi dimesso da Goupil, il pittore si recò a Ramsgate, in Inghilterra, dove fu assunto in un collegio, per poi diventare insegnante e coadiutore presso il Reverendo Slade Jones, un pastore metodista.

Il 1880 fu un punto di svolta nella vita di Van Gogh, che decise di interessarsi solo alla pittura, mentre Theo lo aiutò finanziariamente.

Col tempo Van Gogh incluse nella sua arte una maggiore varietà di colori e sviluppò un grandissimo interesse per le incisioni su legno giapponesi, oltre a cercare di intraprendere una formazione artistica all’Ecole des Beaux-Arts, ma respinse molti dei principi che gli furono insegnati.

Nel 1888 lasciò Parigi in febbraio e si trasferì ad Arles, nel Sud e arrivata la primavera iniziò a dipingere i paesaggi in fiore della Provenza, mentre viveva nella Casa Gialla, una dimora che aveva preso in affitto per stabilire una comunità di artisti, anche se c’era una serie di violente tensioni con Gauguin.

Durante la prima parte dell’anno, lo stato di salute mentale di Vincent lo vide spesso calmo e lucido, ma altre volte soffriva di allucinazioni e fissazioni, al punto che la frequenza crescente degli attacchi lo spinse, con l’aiuto di Theo, a farsi ricoverare presso l’ospedale psichiatrico di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence.

Mentre lo stato mentale di salute di Vincent peggiorava, la sua opera ebbe i primi riconoscimenti presso la comunità artistica, mentre i suoi dipinti Notte stellata sul Rodano e Iris furono presentato al Salon des Indépendants in settembre, e in novembre il pittore fu invitato a mostrare sei dei suoi lavori da Octave Maus, segretario del gruppo di artisti Belgi Les XX.

Dopo aver prodotto con incredibile energia una lunga serie di capolavori, Vincent Van Gogh morì nelle prime ore del 29 luglio 1890, poche ore dopo essersi sparato un colpo di pistola in un campo nei pressi di Auverse, tra i girasoli, i fiori che amava così tanto.