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Oggi noto per le opere d’arte che decorano le sue piazze e vie, Gravellona Lomellina, vicino a Vigevano, ha una storia che parte da molto lontano….

I primi insediamenti nella zona, infatti, risalgono alla tarda età del bronzo, invece la presenza romana è testimoniata da due sarcofagi e dal fatto che nel paese, secondo la leggenda, avrebbe sostato il cartaginese Annibale prima dello scontro con Scipione nella famosa battaglia sul fiume Ticino.

Citato come Gravalona in un documento della seconda metà del X secolo, il paese fu parte nell’alto Medioevo del comitato di Bulgaria, passando poi tra i possedimenti del conte di Milano, Manfredo, e dei suoi discendenti.

Gravellona Lomellina oggi è conosciuta come il paese d’arte per gli affreschi e murales che decorano le case, le cabine elettriche con occhi e orecchie, i paletti delle piste ciclabili, le figure in ferro battuto sui tetti, i mosaici sui marciapiedi e altri elementi decorativi posizionati nel paese.

Questa decorazione, che è un omaggio alla natura agricola del paese, cominciò nel 1992 alla frazione Barbavara per poi estendersi a Gravellona.

Ogni anno, le prime settimane del mese di giugno, dal 1996, è organizzata la Festa dell’Arte, che coinvolge tutto il paese, dove viene installata una differente opera artistica nel paese.

Nella Villa Barbavara, risalente al 1700 e tuttora abitata dai Conti Barbavara, si possono ammirare due antiche carrozze in perfetto stato di conservazione, nella romantica cornice del vasto parco all’inglese, uno dei più grandi di tutta la provincia di Pavia.

Dove c’era, la vecchia Chiesa parrocchiale sorge l’attuale, dedicata a San Faustino, costruita nel 1617, con sei altari in marmo pregevole, mentre sella cappella del Carmine sono conservate le spoglie di San Faustino, patrono di Gravellona, donate al parroco dalla Chiesa di Roma nel 1650, dopo l’esumazione dalle catacombe di Santa Ciriaca a Roma.

Annesso al cimitero, sorge il Santuario Mariano, edificato su una chiesetta risalente al 1347 e distrutta ai primi del Settecento, che era dedicata a San Zeno, invocato come il protettore dalla peste.

Di forma ottagonale, il Santuario presenta all’interno una pala d’altare raffigurante Sant’Anna e Maria Bambina incoronate e un Cristo in croce, capolavoro dell’arte scultoria anatomica.

Il Parco comunale dei Tre Laghi circonda il parco privato dei Conti Barbavara ed è un’oasi di biodiversità tra laghetti, paludi, colline, prati, viali e boschi.