Charles Bukowski, nato il 16 agosto 1920 ad Andernach, una cittadina tedesca nei pressi di Colonia, per tutta la vita visse al massimo, sempre in bilico tra spericolatezza e avventura.

Figlio di un ex artigliere delle truppe americane, Charles aveva solo tre anni quando la famiglia si trasferì a Los Angeles, negli Stati Uniti e a sei anni era un bambino schivo e impaurito, escluso dalle partite di baseball giocate sotto casa e deriso per il suo accento teutonico.

A tredici anni iniziò a bere e a frequentare una banda di teppisti, poi nel 1938 Charles si diplomò senza entusiasmi alla L.A. High School e a vent’anni abbandonò la casa paterna, per un periodo di vagabondaggio segnato dall’alcol e da una sequenza infinita di lavori saltuari.

Bukowski viaggiò a New Orleans, a San Francisco, a St. Louis, visse in una pensione, fece il lavapiatti, il posteggiatore, il facchino, si svegliava sulle panchine dei parchi pubblici, per qualche tempo finì perfino in galera, ma continuava a scrivere e i suoi racconti e le poesie comparvero su giornali come Story ma soprattutto sulle pagine delle riviste underground, ricchi di rabbia verso la vita e dell’amarezza del giusto di fronte ai torti del mondo.

Le storie di Bukowski sono imperniate sull’alcol, le corse dei cavalli, lo squallore delle vite marginali, l’ipocrisia del sogno americano con una scrittura veloce, semplice ed estremamente feroce. Assunto dal Postal Office di Los Angeles, lo scrittore ebbe un lungo rapporto sentimentale con Jane Baker, oltre a continuare a pubblicare semiclandestinamente, tra la monotonia della vita d’ufficio ed eccessi di ogni genere.

Lo scrittore in seguito cominciò la collaborazione con il settimanale alternativo Open City, che ebbe ampi consensi fra gli ambienti della protesta giovanile, al punto di licenziarsi dell’ufficio postale all’età di 49 anni.

Nel 1969, poco dopo che Jane morì, uccisa dall’alcol, Bukowski conobbe John Martin, manager e appassionato di letteratura, rimasto fortemente impressionato dalle sue poesie, tanto da proporgli di dedicarsi completamente alla scrittura, mentre si sarebbe occupato della fase organizzativa di tutta l’operazione.

Bukowski accettò la proposta e John Martin fondò la Black Sparrow Press, per pubblicare tutte le opere di Charles.

Inizialmente il successo della nuova casa editrice era limitato all’Europa, poi la leggenda di Bukowski, scrittore maledetto, arrivò negli Stati Uniti con i reading poetici, vissuti dallo scrittore come un vero incubo.

Proprio durante una di queste letture, nel 1976, Bukowski conobbe Linda Lee, unica tra le sue compagne capace di mettere freno all’imprevedibilità di Hank, che gli fece cambiare regime alimentare e gli ridusse l’alcol.

Anche se si ammalò di tubercolosi nel 1988, Charles Bukowski continuò a scrivere e a pubblicare fino alla morte, avvenuta il 9 marzo 1994 a 73 anni.