Una squadra che ha sempre lottato, come la città da cui prende il nome, la Leonessa d’Italia…

La storia del Brescia Calcio cominciò nel 1907, quando fu creata la squadra Forti e Liberi che esordì nei campionati ufficiali solo due anni dopo.

Nel 1910 la Forti e Liberi si unì con un’altra squadra cittadina creando la Victoria, evento che portò alla nascita del Football Club Brescia avvenuta, come conseguenza di una seconda fusione, il 17 luglio 1911.

Soprannominati le rondinelle, i giocatori del Brescia fino al 1924 ebbero una maglia azzurra e giocavano al campo di via Campo Fiera, dove oggi sorge la stazione della Polizia Locale.

Nel 1920 su un’area di 20 000 mq dal Cav. Giuseppe Freschi per la Società Sportiva Gymnasium, di proprietà dei Padri della Pace, costruì lo Stadivm.

Esso era una struttura ovale con una tribuna in legno da 600 posti in Via Naviglio Grande dove oggi sorge lo Sraffa. Il Brescia FC nel 1924 si fuse allora con il Voluntas Pace e pose sulla maglia la V bianca di Voluntas (il Voluntas Pace era bianconero maglia nera e V bianca). Con questa fusione potè giocare nello Stadivm di Viale Piave.

L’attuale maglia del Brescia, azzurra con una decorazione a forma di V bianca,  venne sfoggiata contro il Torino e venne premiata con una sostanziale vittoria per 3-1 nel 1928.

Nel 1933 lo Stadivm cominciò ad avere problemi strutturali, la tribuna in legno crollò e venne sostituita con una tribuna in acciaio, esso rimase lo stadio del Brescia fino al 1959 con la costruzione del Rigamonti di Mompiano, dove oggi si giocano le partite casalinghe.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1929 i bresciani parteciparono al primo campionato in Serie A a girone unico e nel corso degli anni Venti e Trenta dovettero cambiare il nome della squadra in Associazione Calcio Brescia seguendo la moda italianizzante del fascismo, denominazione rimasta fino al 1976.

A questa modifica seguirono anni di campionati anonimi, dove i bresciani rimasero impantanati per diversi anni nella Serie B, sfiorando solo in alcune occasioni la promozione.

Solo nel 1964-65 i bresciani riuscirono a vincere il campionato cadetto e ad avere, dopo 18 anni di attesa, il ritorno in Serie A.

Ma l’esperienza fu fugace e le rondinelle tornarono molto presto in Serie B, cominciando così un nuovo periodo buio dove rischiarono più volte la retrocessione in Serie C1.

Dopo la parentesi della presidenza Saleri, con Luigi Simoni in panchina, che valse una nuova promozione in Serie A nel 1980, i bresciani sprofondarono ancora una volta in una nuova crisi che li portò in due stagioni direttamente nella temuta serie C1.

Solo nel 1984 i bresciani tornarono in Serie B e nel resto del decennio riuscirono persino a tornare in Serie A, ma solo per la stagione 1986-87.

La vera svolta nella storia del Brescia arrivò nel 1990 quando Luigi Corioni acquistò l’intero pacchetto azionario del club e nel 1991-92, infatti, le rondinelle vennero promosse in Serie A grazie alla guida esperta del nuovo allenatore Mircea Lucescu, ma l’esperienza ancora una volta durò solo una stagione.

Nel 1993-94 i bresciani riuscirono sia a centrare di nuovo la promozione, sia ad avere un trionfo nella Coppa Anglo-Italiana contro il Notts County, ma di nuovo il Brescia retrocedette subito in Serie B.

Per tutti gli anni Novanta le rondinelle andarono su e giù tra Serie A e Serie B fin quando nel 1999-2000 centrarono di nuovo la promozione, affidati a un tecnico come Carlo Mazzone e con un giocatore del calibro di Roberto Baggio.

Anche grazie a Baggio, il Brescia centrò il settimo posto in Serie A che resta il miglior piazzamento di sempre per i lombardi e un anno dopo la squadra giocò la Coppa Intertoto per il piazzamento Uefa, ma fu sconfitta in finale dal Paris Saint-Germain.

Dopo l’addio di Baggio al termine di quattro stagioni, i bresciani piombarono in una nuova crisi che culminò nel 2004-05 con la retrocessione in Serie B.

Nel 2009-10, con Giuseppe Iachini,  i bresciani ebbero l’illusione di essere ritornati stabilmente in Serie A, ma nel 2011 le rondinelle ebbero una nuova retrocessione in Serie B.

Nella stagione 2013-14 il Brescia entrò in una profonda crisi economica che culminò con l’addio di Luigi Corioni e la retrocessione nel 2015 nella Lega Pro, poi annullata a causa della mancata iscrizione del Parma e oggi la coraggiosa squadra ha ancora il suo posto in Serie B.