Sir Arthur Conan Doyle

Nel Natale del 1887, fece il suo debutto il primo grande detective della storia del giallo…

Sir Arthur Conan Doyle nacque a Edimburgo, in Scozia, il 22 maggio 1859, era di origini inglesi per parte di padre, mentre discendeva da parte di madre da una famiglia irlandese di antica nobiltà.

Il giovane Arthur iniziò gli studi presso una scuola della sua città, poi alla Hodder Preparatory School, nel Lancashire, poi andò in Austria presso lo Stonyhurst Jesuit College, scuola cattolica gestita dai Gesuiti nei pressi di Clitheroe, e quindi all’Università di Edimburgo nel 1876, dove nel 1885 conseguì la laurea in medicina.

Di questo periodo fu la sua prima opera Il mistero di Sasassa Valley (1879), racconto del terrore venduto al Chambers Journal e, nello stesso periodo, pubblicò il suo primo articolo medico, su di un sedativo che sperimentò su se stesso.

Nel 1880 Doyle vendette a The London Society Il racconto dell’americano, su una pianta originaria del Madagascar che si ciba di carne umana e un anno dopo ottenne il baccellierato in Medicina, poi il Master in Chirurgia.

Iniziò così a lavorare presso l’ospedale di Edimburgo, dove conobbe il dottor Joseph Bell, di cui per un breve periodo fu assistente e che gli ispirò il personaggio di Sherlock Holmes.

Dopo gli studi Doyle s’imbarcò su una baleniera come medico di bordo, trascorrendo molti mesi nell’Oceano Atlantico e in Africa, poi aprì uno studio medico nel Southsea, un sobborgo di Portsmouth.

Proprio in questo periodo Doyle cominciò a scrivere le avventure di Holmes, che ebbero inizialmente un discreto successo presso il pubblico britannico.

Il primo romanzo del detective è Uno studio in rosso, del 1887, pubblicato sullo Strand Magazine, dove il narratore è il Dottor Watson, che presenta Holmes e la sottile scienza della deduzione.

A questa prima opera fece seguito Il segno dei quattro (1890) ma, nonostante l’enorme successo, Doyle odiava il personaggio di Holmes, perché era più famoso di lui e preferiva altri generi letterari, come l’avventura o il fantastico.

Con gli anni Doyle pubblicò romanzi storici come La Compagnia Bianca (1891), Le avventure del brigadiere Gérard (1896) e The Great Boer War (1900,) che gli valse nel 1902 il titolo di Sir.

Anche durante la Grande Guerra fu corrispondente di guerra, senza tralasciare la sua attività di romanziere, saggista e giornalista.

In qualità di giornalista, durante le Olimpiadi di Londra del 1908 Doyle scrisse un articolo per il Daily Mail dove esaltò l’atleta italiano Dorando Pietri, vincitore della maratona olimpica, ma squalificato,  paragonandolo a un antico romano.

L’argomento a cui lo scrittore scozzese dedicò gli ultimi anni della sua vita fu lo spiritismo e nel 1926 pubblicò il saggio “Storia dello Spiritismo, realizzando articoli e conferenze grazie ai contatti con la Golden Dawn.

Il suo ultimo lavoro pubblicato fu The Edge of Unknown”, dove l’autore spiegò le sue esperienze psichiche, ormai divenute l’unica fonte d’interesse.

Mentre si trova nella sua casa di campagna a Windlesham, Crowborough, Arthur Conan Doyle morì per un attacco cardiaco il 7 luglio 1930 a 71 anni e sulla sua tomba, che si trova a Minstead nella New Forest, è scritto “Steel True | Balde Straight | Arthur Conan Doyle | Knight | Patriot, Physician & Man of Letters”.