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“Pace e bene a tutti” con questo semplice saluto un piccolo frate, proveniente da Torino, divenne un volto amatissimo della Rai degli anni del boom economico…

Padre Mariano nacque a Torino il 22 maggio 1906, da una nobile famiglia, con il nome di Paolo di Roasenda e visse un’infanzia serena, durante la quale ricevette una buona educazione grazie ai precettori assunti dai genitori.

Tra il 1917 e il 1922 frequentò il ginnasio-liceo di Torino, dove, conseguita nel 1923 la maturità classica a soli diciassette anni, s’iscrisse alla facoltà di Lettere e Filosofia.

Come studente universitario, Paolo si adoperò attivamente per diffondere la sua visione della vita e interessare i compagni di studio alla fede, tramite la parola e l’esempio.

A ventidue anni vinse la cattedra di greco e latino al liceo classico, diventando il più giovane professore d’Italia.
Dal 1928 al 1940 Paolo fu professore dallo stile colto, molto ammirato e seguito, nei licei di Tolmino di Gorizia, di Pinerolo in provincia di Torino, di Alatri presso Frosinone, infine a Roma, prima all’Umberto I, poi al Mamiani.

Ma la vera svolta della vita di Paolo avvenne in un giorno dell’estate 1940, quando andò a far visita al professore Boccasino, che però non era in casa.

Paolo decise di aspettare l’amico e, per non annoiarsi, prese a sfogliare il primo libro che gli capitò in mano, e quel volume era la biografia del cappuccino sant’Ignazio da Laconi, fratello laico, vissuto nel Settecento, che da analfabeta divenne un esempio nel suo Ordine.

Fu allora che Paolo, colto da un’illuminazione, prese la decisione di diventare religioso e in particolare un frate cappuccino.

Il 22 dicembre 1940 entrò nel Noviziato dei Cappuccini a Fiuggi e l’11 gennaio 1941 vestì l’abito di san Francesco, con il nuovo nome di fra’ Mariano da Torino, in onore della Madonna, cui era particolarmente devoto.

La vita di Padre Mariano fu molto intensa, collaborò anche con la Radio Vaticana e tenne corsi nel carcere di Regina Coeli.

Ma la seconda svolta nella sua vita fu nel 1955 quando la Rai gli propose una trasmissione settimanale, ogni martedì, in televisione, che da poco più di un anno era arrivata in Italia.

Il successo di Padre Mariano fu grandissimo e nel 1962 aveva già quindici milioni di ascoltatori, ma non tralasciava i viaggi in Italia e all’estero, per far conoscere e amare Gesù a tutti.

Nei primi giorni del 1972 il frate della Tv seppe di soffrire di un male incurabile, ma continuò a lavorare fino all’ultimo.

Padre Mariano morì il 27 marzo 1972, dopo una vita intensissima per il bene degli altri e nel suo testamento scrisse “Mando un saluto affettuoso a tutti coloro che soffrono, ricordando loro che di tutto quello che possono fare nella vita, nulla c’è di più grande del dolore offerto con Gesù crocefisso. Vi auguro di accettare sempre la volontà di Dio. Pace e bene a tutti”.