I grandi stadi: Stadio Murrayfield di Edimburgo

Uno degli stadi simbolo del mondo del rugby…

Fino agli anni Venti, la nazionale scozzese di rugby giocò nel grande stadio di Inverleith.

Tra il 1923 e il 1925, la federazione decise di far edificare un nuovo stadio nel quartiere di Murrayfield di Edimburgo.

La partita di apertura del nuovo complesso fu Scozia-Inghilterra, giocata il 25 marzo 1925, nell’ambito del torneo 5 Nazioni e vinse la Scozia, che conquistò anche il torneo e il suo primo Grande Slam.

Durante la seconda guerra mondiale, lo stadio fu un magazzino per i materiali e i viveri di prima necessità.

Nel 1975, lo stadio entrò nei libri di storia per aver battuto il record di presenze nella storia del rugby, grazie ai 104.000 spettatori che assisterono al successo della Scozia sul Galles per 12-10.

Poi nel 1983 venne costruito il livello est e tra il 1993 e il 1994 fu intrapresa un’altra grande ristrutturazione, che interessò il livello ovest e che includeva l’installazione della luce artificiale, fino a quel momento inesistente.

Nel 2014, grazie ad un accordo con British Telecom, lo stadio venne ribattezzato BT Murrayfield.

Da sempre Murrayfield, che ha ospitato le partite di Coppa del Mondo di rugby del 1991, 1999 e 2007, è la sede della squadra di rugby di Edimburgo.

Oltre allo sport della palla ovale, Murrayfield ha ospitato le partite europee della squadra di calcio Hearts of Midlothian fino a quando non fu in grado di intraprendere lavori per adattare il suo stadio, Tynecastle, nel rispetto dei regolamenti Uefa.

Inoltre, ha accolto un’amichevole dell’Hearts e una dell’altro club di Edimburgo, l’Hibernian, contro l’FC Barcelona alla fine dell’ultimo decennio.

E Murrayfield fu anche la casa degli scozzesi Claymores, la squadra di football americano che ha gareggiò nella NFL Europa.

Essendo lo stadio di casa della squadra Scottish Rugby Union, il Murrayfield è fantastico da visitare anche nei giorni dove non si tengono le partite, perché si possono intraprendere dei tour guidati e ammirare i cimeli storici del rugby, e vivere l’atmosfera del giorno della partita.