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Il re che sfidò la Grecia…

Serse nacque in Persia tra il 518 e il 519 a.C., primo figlio di Dario il Grande e della seconda moglie Atossa.

Dario era il quarto re dell’impero achemenide, ma non discendeva direttamente dal fondatore Ciro II.

Quando giunse il momento di nominare il suo successore, il re scelse Serse, dal momento che Atossa era figlia di Ciro.

L’investitura del nuovo sovrano si tenne a Zendan-e-Suleiman, a Pasargadae, un santuario dedicato alla dea Anahita vicino a un antico vulcano.

Entro il primo o il secondo anno del suo regno Serse dovette reprimere una rivolta in Egitto, almeno due rivolte a Babilonia e una a Giuda.

Dal momento che Dario aveva sognato di conquistare la Grecia come primo passo per estendere l’impero in Europa, Serse seguì le orme del padre, certo che gli dei dell’impero persiano fossero dalla sua parte.

Il sovrano invase la Grecia nell’agosto del 480 a.C, forte di un esercito e una flotta formidabili.

I persiani attraversarono l’Ellesponto, ma subito dopo incontrarono una forte resistenza da parte di piccolo gruppo di spartani, guidati dal re Leonida, nella pianura delle Termopili.

Dopo un epico scontro, i greci furono sconfitti.

L’esito della grande battaglia navale ad Artemision, che si svolse contemporaneamente, causò ai persiani, che pure ne uscirono vincenti, pesanti perdite.

Nella successiva battaglia navale di Salamina i Greci uscirono vittoriosi sotto la guida di Temistocle, ma ciò non impedì a Serse saccheggiare Atene e incendiare l’Acropoli.

Dopo il disastro di Salamina, il re persiano nominò un governatore nella regione della Tessaglia, Mardonio, con un esercito di 300.000 uomini, e tornò a Sardi.

Nella battaglia di Platea del 479 a.C., Mardonio fu sconfitto, ponendo fine all’invasione persiana della Grecia.

Successivamente Serse divenne famoso per l’edificazione di Persepoli, fondata da Dario intorno al 515 a.C. e che fu il cuore dei nuovi progetti di costruzione dell’impero persiano.

Il centro della città comprendeva una zona murata del palazzo e una statua di Serse, con rigogliosi giardini alimentati da un vasto sistema di canali, i palazzi, l’apadana o sala delle udienze, un tesoro e porte d’ingresso che abbellivano la città.

Serse venne ucciso nel suo letto a Persepoli nell’agosto 465 a.C.

Gli storici greci concordano sul fatto che l’assassino fosse il prefetto Artabano che, corrotto l’eunuco ciambellano, entrò nella stanza del re una notte e lo pugnalò.

Dopo aver ucciso Serse, Artabano andò dal figlio del re, Artaserse, e gli disse che suo fratello Dario, desideroso del potere, era l’assassino.

Artaserse, credendogli, si diresse alla camera da letto del fratello e lo uccise, ma alla fine il complotto venne scoperto.

Dopo che Artaserse venne riconosciuto come re e successore di Serse, Artabano e i suoi figli furono uccisi.