Il sorpasso Vittorio Gassman Jean Louis Trintignant foto dal film 6 mid

E’ scomparso a 91 anni l’attore francese Jean-Louis Trintignant, come ha comunicato la moglie  Marianne Hoepfner  attraverso il suo agente.

Protagonista di oltre 120 film nel corso di una carriera settantennale, ha lavorato con alcuni dei registi più importanti della storia e si era ritirato dalle scene nel 2018, anche se a maggio di un anno dopo era tornato al festival di Cannes per I migliori anni della nostra vita diretto dallo stesso regista,  Claude Lelouch, con cui nel 1966 vinse la Palma d’Oro con Un uomo, una donna, in coppia con Anouk Aimée.

Ma quando si parla di Trintignant non si può non pensare  a Il sorpasso di  Dino Risi dove, con Vittorio Gassman, scorrazza per una Roma deserta ad agosto, prima di un drammatico epilogo.

Nato nel sud della Francia, Trintignant era il primogenito di un industriale ma non seguì le orme del padre e, abbandonati gli studi di leggi, si trasferì a Parigi per studiare recitazione.
L’esordio al cinema avviene grazie a Roger Vadim, suo mentore, che nel 1955 lo volle in E Dio creò la donna al fianco di Brigitte Bardot.

Di lì a poco i giornali riportarono  la notizia della presunta relazione che legava i due attori, al punto che, per sottrarsi al gossip, Trintignant si arruolò nell’esercito per la guerra di Algeria.

Tornato in Europa, nel 1962 recita con Vittorio Gassman in  Il sorpasso e qualche anno dopo, nel 1966, ebbe la fama internazionale con Un uomo, una donna di Claude Lelouch, che collezionò quarantadue premi internazionali, tra cui la Palma d’oro a Cannes, gli Oscar come miglior film straniero e miglior sceneggiatura originale e il Golden Globe ad Anouk Aimee.

Numerosi registi famosi, anche italiani, se lo contesero, ad esempio fu uno scrittore per Giuseppe Patroni Griffi  in Metti una sera a cena del 1969,  un tormentato piccolo borghese in Il conformista del 1970, di  Bernardo Bertolucci, il raffinato omosessuale ne La donna della domenica del 1975, di

Luigi Comencini,  al fianco di  Marcello Mastroianni  e il medico disilluso de Il deserto dei tartari del 1976, di  Valerio Zurlini ,ancora con Vittorio Gassma.

La collaborazione italo-francese proseguì fino agli anni Ottanta, quando fu protagonista per  Ettore Scola  in La terrazza del 1980.

Ma Trintignant è rimasto noto anche per film memorabili  come Z – l’orgia del potere  o La mia notte con Maud,  confermando a più riprese un amore reciproco con il cinema francese.

Nel 1983 tornò al successo con Finalmente domenica,  ultimo film di François Truffaut,  al fianco di Fanny Ardant e approdò  oltreoceano con Sotto tiro di  Roger Spottiswode , con  Nick Nolte.

In seguito Lelouch  lo riscritturò per Un uomo, una donna oggi del 1986,  nuovamente in coppia con Anouk Aimée.

Nel 1994  Krzysztof Kieslowski  lo volle per Tre colori: Film rosso e il suo ruolo del giudice maligno, demiurgo e patetico si conquistò un posto negli annali della storia cinematografica.
Negli ultimi anni, prima del ritorno a Cannes con Lelouch nel 2019, recitò anche in due film di  Michael Haneke, Amour del 2012 e Happy End del 2017.

La vita privata di Trintignant è stata segnata dalla tragedia infatti, dopo il primo matrimonio nel 1954 con l’attrice Stéphane Audran, da cui si separò nel 1956,  la relazione con Brigitte Bardot, sposò nel 1960  Nadine Marquand, attrice, scenografa e regista, da cui divorziò nel 1976, che gli diede Marie, Pauline e Vincent.

Pauline morì nel 1969 a soli dieci mesi per la sindrome delle cosiddette morti bianche, mentre Marie scomparve tragicamente nel 2003 per le lesioni inflittele dal compagno  Bertrand Cantat, voce del gruppo Noir Désir.

Nel 2000 l’attore si sposò per la terza volta con la pilota  Marianne Hoepfner.