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In Veneto, a Refrontolo, c’è un luogo dove le tradizioni e la storia di un tempo non passa mai di moda, è il Molinetto della Croda, meta di turisti e amanti della bellezza paesaggistica, che si fermano durante un giro tra le colline o una corsa in bicicletta, per ammirare questo scenario storico-naturalistico.

E proprio perché qui il passato non è mai fuori moda, l’associazione Molinetto della Croda ha allestito una mostra, che ripercorre gli usi e i costumi dei mugnai e residenti nell’edificio, El muìn de na òlta (Il mulino di una volta), che consiste in un allestimento degli interni, fedeli al tempo in cui il Molinetto era abitato.

La mostra sarà aperta fino al 19 novembre, il venerdì e il sabato (con orario 10.30-12 e 15-18), la domenica e i festivi (orario 10.30-18.30).

Nel mese di agosto sono previste aperture infrasettimanali e, per ogni informazione, è consigliato consultare il sito www.molinettodellacroda.it.

Il Molinetto della Croda rappresenta uno dei luoghi più suggestivi del Veneto, che fu in grado di dare ispirazione ad artisti e visitatori.

Si crede la zona del mulino fosse frequentata fin dall’antichità, per sfruttare la potenza del flusso d’acqua presente, mentre i più antichi proprietari del Molinetto di cui è appresa l’esistenza furono i nobili Battaglia nel Seicento.

Tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento ci lavorò il mugnaio Pietro Antonio Zannoni, seguito da Simone Corbanese “Nascinben” e Anna Colomberotto alla fine dell’Ottocento, poi ai primi del Novecento vi si stabilì la famiglia di Pietro Morgan e Luigia Dal Vecchio, cui seguirono Sante Dal Toè e Carolina Corbanese “Nascinben” e poi a Giacomo Favero ed Emma Zanchetta.

La famiglia di mugnai del secondo Novecento fu quella dei Morgan, mentre l’ultima dei molinari a lasciare il luogo fu Enrica Zanardo nel 1973.

Dal 1973 il mulino rimase disabitato, per poi cadere in uno stato di abbandono, fino al restauro delle strutture portanti, avvenuto dal 1984 al 1986, grazie al proprietario di allora, l’imprenditore Lorenzo Giomo.

Il restauro definitivo iniziò nel 1991 grazie al Comune di Refrontolo, nuovo proprietario del mulino, con l’inaugurazione dell’intervento fatto nel 1995 durante l’amministrazione di Pietro Lorenzon, oggi raccontati in una mostra fotografica che porta il visitatore a osservare il Molinetto della Croda con occhi diversi.

All’interno del mulino sono da vedere le istantanee tratte dal film “Mogliamante” del 1977, con Laura Antonelli e Marcello Mastroianni, quando il Molinetto vestì i panni di una locanda per viandanti.

E fu Ernesto Morgan, appartenente a una delle famiglie di mugnai, che nel Natale 1980 dedicò una poesia dialettale al Molinetto della Croda “Caro Molinet” (“Caro Molinetto”) è la lunga lirica scritta da Morgan, che testimonia il sentimento di attaccamento del territorio per il luogo, come racconta lui “Caro Molinet/ mi ò ancora feduccia della bona dent/ e spere sempre che un dì i te fae contenti/ mi intant continue a pensarte/ e ogni tant vegne a trovarte/ par dirte che ancora te voi ben” (“Caro Molinetto/ io ho ancora fiducia della buona gente/ e spero sempre che un giorno ti facciano contento/ io intanto continuo a pensarti/ e ogni tanto vengo a trovarti/ per dirti che ti voglio ancora bene”).