Fino al 30 luglio nella Chiesa di Santa Maria del Carmine ad Alessandria è da vedere un’interessante esposizione di immagini sacre intitolata Regina Decor Carmeli – La Madonna del Carmelo nei santini.
La mostra presenta una ricca rassegna dell’iconografia della Madonna del Carmine con circa 400 immaginette, selezionate tra le 5.000 che illustrano i diversi aspetti devozionali che nei secoli sono stati rivolti alla Madonna del Carmelo, venerata nella chiesa di Santa Maria del Carmine ad Alessandria.
Il materiale cartaceo, di contenuto sacro, è stato prodotto in Italia e all’estero dalla seconda metà dell’800 ai giorni nostri, con varie tecniche di stampa ed è proveniente dalle collezioni di Marcello Vendemmiati, Roberto De Santis, Margherita Alessio, Alessandra Barcaglia, Lorella Bocchio, Silvia Perosino, Silvana Pestarino e Carmen Ugo.
I visitatori hanno anche l’opportunità di ammirare i capolavori pittorici e architettonici della stupenda chiesa, in gotico lombardo, tra le più antiche e belle della città di Alessandria.
La costruzione della chiesa di Santa Maria del Carmine iniziò al 1320, fu poi sostituita nella seconda metà del secolo con un altro edificio, più grande e con l’aggiunta di un chiostro, grazie ai Padri Carmelitani, che erano presenti sul territorio già alla fine del XII secolo e che con il contributo di alcune ricche famiglie della città restaurarono la struttura.
In seguito la chiesa fu ampliata a partire dal 1466, con l’aggiunta della cappella maggiore, ma i lavori continuarono fino al XVI secolo, portando alla realizzazione delle navate, delle altre cappelle e della sacrestia.
Nel XVIII secolo il complesso andò incontro a un periodo di forte degrado da quando dal 1745, al tempo della guerra di successione austriaca, fu ridotto a ospedale militare e subì gravi manomissioni.
Sul principio del 1800 venne adibito a sede della Guardia Nazionale dal Governo Napoleonico, fino a quando nel 1865 iniziò una fase di restauri che durò fino al 1954, per restituirle la sua originaria bellezza gotica.
La facciata, tripartita e conclusa da svettanti pinnacoli, e adornata da un portale strombato, in e all’interno la chiesa è suddivisa in tre navate da pilastri cruciformi, che sostengono gli archi e le volte a crociera.
Sono diversi i dipinti custoditi, opera di artisti come Giovanni Martino Spanzotti e Gaudenzio Ferrari, risalenti al periodo 1550-1560 tra cui una Madonna del Rosario, un polittico del XVI secolo con scene della Crocifissione e Santa Lucia tra le Sante Barbara e Chiara d’Assisi.
L’esposizione, che ha il patrocinio dell’Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre con sede a Roma, è stata possibile grazie alla disponibilità del parroco Gian Paolo Orsini.
La mostra, con ingresso libero e gratuito, poi essere visitata con orario 9:00–12:00 / 16:00-18:00, ma dal 18 luglio l’apertura sarà solo al mattino, ad eccezione del sabato in cui ci sarà anche quella pomeridiana.