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Uno dei re delle Olimpiadi del 2000…

Jan Ullrich nacque a Rostock nel 1973, nella Germania Est, e visse con il fratello maggiore Stefan, con cui condivise la passione per la bicicletta.

Per Jan fondamentali furono il suo tecnico alla Dynamo Rostock, Peter Saager, sotto la cui guida inizia a pedalare, vince la prima gara a soli dieci anni, e l’allenatore federale Peter Becker, al comando dell’associazione sportiva della Ddr.

Fu proprio Saager a segnalare il talento di Ullrich a Becker, che lo iscrisse immediatamente nello Sportclub Dynamo Berlin.

Jan Ullrich si rivelò al mondo del ciclismo nel 1996, dopo la vittoria del campionato tedesco a cronometro 1995 e la prima partecipazione alla Vuelta de España, sempre in quell’anno, terminata con un ritiro a causa del mal di denti.

Pur correndo da gregario al servizio del capitano danese Bjarne Riis, Ullrich rischiò di vincere quella Grand Boucle, quando tra i vigneti di Saint-Emilion si aggiudica la penultima tappa (staccando di 56 secondo lo spagnolo Miguel Indurain e insidiando la maglia gialla di Riis.

Dopo il suo primo secondo posto al Tour, l’anno successivo il Kaiser partì ancora da gregario, ma da subito fece vedere di essere superiore al suo capitano.

Il passaggio di consegne fu nel tappone con arrivo ad Andorra-Arcalis. dove  Jan andò  in fuga staccando Pantani e Virenque e vinse a 2800 metri di altezza, poi confermato con la cronometro di Saint Etienne, in cui stacca di tre minuti i principali avversari.

Nonostante Pantani e Virenque ebbero molti successi sulle tappe alpine, Ullrich si difese alla grande, arrivando sotto l’arco di Trionfo con nove minuti di vantaggio sul francese e quattordici sul Pirata.

Il 1998 doveva essere l’anno della definitiva consacrazione, dato che Jan si presentò al Tour da grande favorito ma, nonostante la vittoria nella prima cronometro e la maglia gialla conservata durante le tappe sui Pirenei, la vittoria di Marco Pantani sotto il diluvio del Galibier costrinse Ullrich e a un altro secondo posto nella corsa a tappe francese.

Con il 1999 una caduta al Giro di Svizzera costrinse Jan a saltare il Tour, ma a settembre arrivò la sorpresa della vittoria alla Vuelta, iniziata senza grandi aspettative, ma conquistata tappa dopo tappa, con un gran successo ad Andorra.

Il 2000 e il 2001 gli anni delle affermazioni internazionali all’Olimpiade e Mondiale, ma anche delle prime sfide con Armstrong, che si dimostrò superiore al tedesco e lo relegò al secondo posto in tutti e due i Tour.

Jan dalla prima moglie, Gaby, nel 2003 ebbe la prima figlia, Sarah Maria, e dal secondo matrimonio, quello con Sara Steinahuser, del 2006, ebbe Max, Benno e Toni nel 2012, quando il mondo delle corse era ormai un lontano ricordo.