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In occasione del 77° Anniversario della Festa della Repubblica, prevista per venerdì 2 giugno, l’Amministrazione Comunale di Arona celebrerà la Commemorazione dell’evento con un programma da non perdere.

Alle 9.30 ci sarà il ritrovo presso Via Isonzo per la tradizionale parata alla presenza dei Cittadini, Autorità, rappresentanti delle Associazioni e le partecipazioni della Filarmonica Aronese e della Fanfara Alpina Bandella del Lago Maggiore, che sarà lungo Via Isonzo, Via Monte San Salvatore, Via San Luigi, Via Vittorio Veneto, Via Torino, Corso Liberazione e l’arrivo in Piazza De Filippi per la deposizione della corona al Monumento dei Caduti.

La manifestazione proseguirà con il corteo da Piazza De Filippi sfilando per Via Garelli fino ad arrivare in Piazza San Graziano dove si esibirà la Fanfara Alpina Bandella del Lago Maggiore diretta dal Maestro Augusto.

Il nome di Arona, secondo qualche studioso, rappresenta un accrescitivo di “ara”, proveniente da Area, anche se non è da escludere l’ipotesi secondo cui sarebbe connesso a una voce preromana.

Reperti archeologici dell’età palafitticola rinvenuti a Mercurago, nella zona dei Lagoni, testimoniano che l’insediamento umano  ad Arona è di origine antichissima, mentre al periodo romano sono state attribuite cinque lapidi con iscrizioni.

Nel Medioevo, nel periodo della dominazione dei Franchi, fece parte del comitato di Stazzona e nel secolo XI fu assoggettata all’arcivescovo di Milano.

Alla fine del XII secolo, l’abate del locale monastero di San Salvatore affermò, per un breve periodo, la propria signoria sul borgo.

La distruzione di Milano da parte di Federico Barbarossa, avvenuta nell’anno 1162, provocò l’esilio di numerosi milanesi che ad Arona trovarono rifugio, erigendo un castello a difesa del borgo.

Nel 1265 la famiglia Visconti estese i suoi domini sul territorio, che dal 1439 passò a Vitaliano Borromeo, i cui discendenti lo tennero sino al 1797.

Arona nel 1817 venne aggregata alla diocesi novarese staccandosi da quella lombarda nel 1838 ottenne il titolo di città.

Da vedere sono la collegiata di Santa Maria Nascente, consacrata nel 1488,  la chiesa dei Santi Martiri Graziano, Felino, Carpoforo e Fedele, le cui origini risalgono al X secolo,  la chiesa di Santa Maria della Piazza o della Madonna di Loreto, eretta per volontà della famiglia Borromeo,  il Palazzo di Giustizia, eretto dai Visconti,  la cappella Beolco, in stile barocco, al cui interno c’è un  bell’altare rustico; il Sacro Monte, realizzato in onore di Carlo Borromeo, dominato da una statua di notevoli dimensioni, detta Sancarlone.