Le terme di San Pellegrino, nel cuore della provincia di Bergamo, hanno una storia che parte da tre sorgenti di acqua minerale naturale, situate alla base della falda meridionale di una rupe di natura dolomitica, costituita da carbonato di calcio e di magnesio, che s’innalza per circa 600 metri sino al poggio Belvedere.

Quell’acqua scaturisce dagli strati profondi della crosta terrestre, al riparo da infiltrazione di acque superficiali come dimostra la costanza della temperatura e della composizione chimica, tanto nei periodi di piogge prolungate quanto nei periodi di siccità.

La loro azione terapeutica s’indirizza alle malattie dello stomaco e dell’intestino, del fegato e delle vie biliari, oltre che nelle disfunzioni del ricambio, nelle malattie dei reni e delle vie urinarie e nei casi di calcolosi renale, anche come trattamento post-operatorio.

Analisi chimiche dell’acqua di San Pellegrino Terme furono eseguite da Maironi (1782), da Brugnatelli (1793), da Ferrario (1939), da Canada (1882), da Bertoni (1896), da Tivoli (1899), da Mezzoni (1905), da Monti (1909), da Olivari (1923), da Nasini (1926) per classificare le acque tra quelle solfato – bicarbonato – alcalino terrose.

Fu nel 1992 che il Ministero della Sanità riconobbe le proprietà terapeutiche, da utilizzarsi per le cure termali, della sorgente Vita, ricca di sali minerali, tuttora utilizzata presso il Centro Cura ed erogata con metodiche di fango, bagno, inalazioni, idromassaggio, irrigazioni vaginali e ginnastica vascolare.

Note fin dall’Alto Medioevo e menzionate anche da Leonardo da Vinci nella mappa tracciata tra il 1482 e il 1512 durante il suo viaggio in Valle Brembana, le Fonti furono oggetto di indicazioni terapeutiche già nel 1799, ma ancora agli inizi dell’Ottocento erano sconosciute, mentre il borgo brembano fu considerato un villaggio di scarso rilievo.

Solo nel 1848 i Palazzolo, proprietari della sorgente più importante, edificarono il primo stabilimento termale, seguiti dai Salaroli che ne aprono un secondo praticamente contiguo al precedente e nel 1901 si tenne l’inaugurazione dello Stabilimento dei Bagni e della Sala Bibite.

Il vasto e accogliente ambiente, dotato di numerosi punti per il prelievo dell’acqua, è decorato sul soffitto e sulle ampie pareti con affreschi in stile pompeiano, riproducenti figure mitologiche, motivi allegorici ed elementi floreali vari.

Accanto alla Sala Bibite si trova l’elegante porticato, impostato su venti ampie arcate, rette da massicce colonne in granito, che mette in comunicazione la stazione termale con il Casinò.

Per rendere più piacevole il soggiorno ai curanti, le Terme mettono a disposizione un parco termale con musica da ballo, bar e locali di ritrovo per manifestazioni scientifiche, culturali e d’intrattenimento.

Nel corso degli anni la stazione termale è stata rinnovata nei servizi e modernizzata nelle attrezzature per conformarsi alle esigenze sempre più specialistiche della medicina termale.