rieti calcio

Quando si parla di sport a Rieti si fa riferimento soprattutto al basket, con la storica promozione nella massima serie nel 1973 a Pesaro, dove tremila reatini invasero le Marche per incitare la squadra locale nel vittorioso spareggio contro il Vigevano, e negli anni successivi con la conquista della coppa Korac, oltre a continui piazzamenti nelle zone alte della classifica.

Ma anche il calcio ha avuto la sua fetta di storia dal 1936, anno di fondazione, quando dal Victoria Rieti e Rieti football club nacque la prima squadra cittadina, con colori amaranto-celesti, che disputava le gare sul terreno di Porta Cintia nello slargo tra la caserma Verdirosa e le case dell’Incis.

Successivamente si passò al campo di carbonella di Molino della Salce ma, dopo l’avvento nel capoluogo sabino del barone Alberto Fassini, ci fu il primo vero campo di calcio nella via oggi dedicata proprio al barone.

Sotto la guida di mister Magnozzi ex giocatore di Serie A e della nazionale, il Rieti partecipò al campionato di Serie C, ma dopo il conflitto mondiale ci fu l’inserimento dei sabini nel girone sud del campionato di Serie B.

Gli amaranto celesti ebbero due consecutive partecipazioni al campionato di Serie B allora compreso tra tre gironi e il prestigioso sesto posto finale nel torneo vinto dalla Salernitana che vedeva la partecipazione di squadre e città importanti come Ternana, Pescara, Lecce, Palermo e tanti altri centri importanti del sud.

La formazione sabina era allenata da Ermes Borsetti, che quattro anni prima si era laureato campione d’Italia con la Roma e annoverava nelle sue file Manlio Scopigno, che sarebbe poi stato l’allenatore filosofo del Cagliari campione d’Italia nel 1969-70.

L’anno successivo, soprattutto a causa della ristrutturazione dei campionati che prevedeva la Serie B nazionale sulla falsariga di quella attuale, il Rieti retrocedette e fu la fine del calcio reatino a nulla valse il tentativo operato da un gruppo di fedelissimi al Circolo di Lettura del capoluogo sabino di salvarlo.

A questo punto si fece carico della ricostruzione Sabatino Iacoboni che, con un gruppo di sportivi, provvide al cambio denominazione in S.S.Rieti e per un decennio si dovette accontentare della partecipazione ai campionati regionali.

Le ambizioni rifiorirono con l’avvento del presidente Fioravanti che, grazie all’apporto di calciatori come Brusadin, Galassini e i fratelli Tomassoni, nel 1964 riuscì a riportare il Rieti in Serie D dopo aver superato il Formia, cancellando l’amarezza dello spareggio perso nel 1958 con il Tivoli a Viterbo.

Finita l’era Fioravanti, iniziò quella di Camponeschi che riportò la quarta serie a Rieti nella stagione 73-74 e nell’anno successivo il costruttore Mele arrivò nel capoluogo sabino, ingaggiando un tecnico esperto come Valentino Persenda ma dopo due anni, in contrasto con il Comune per la mancata realizzazione del nuovo stadio.

Seguì un periodo che vide il Rieti alternarsi tra Serie D e principalmente il massimo campionato regionale fino alla vittoriosa stagione del 1978-79 con Cerusico in panca, Schifi-Cantera-Lelli alla presidenza, il capitano Rocco Cignitti ed Emidio Di Carmine (già nel Cagliari di Gigi  Riva e di Scopigno) l’uomo – simbolo. Ma la successiva e repentina retrocessione in Promozione spense ogni sogno di gloria per un decennio.

Nella stagione 1988-89 con Carlo De Angelis in panchina chiamato dal duo Chiani – Chiavolini, il Rieti risalì dal campionato Promozione.

Solo nel 1991 l’avvento in società della famiglia Papalia contestualmente alla costruzione del nuovo stadio, definitivamente completato nel 1997, si ebbe una risalita ma dopo un quinquennio ci fu un nuovo fallimento e nell’estate del 1996 la società passò a Nunzio Rucci che fu costretto a provvedere al cambio denominazione in Football club Rieti. Seguì poi l’avvento di Alberto Gianni alla presidenza con una politica attenta al bilancio e alla valorizzazione dei giovani.

Con la gestione dell’avvocato Palombi, al termine della stagione 2004-05 il Rieti conquistò la  tanto agognata promozione in Serie C2, con la formazione  guidata dall’ex giocatore Pirozzi. Il ritorno tra i professionisti vede un avvio difficoltoso ma il girone di ritorno vede la squadra in rimonta, conquistando la salvezza ai playout contro il Latina. La permanenza in C2 durò appena un biennio.

In un’annata nata sotto altri auspici con Giuseppe Ferazzoli, calciatore con alle spalle esperienze in serie A e B, una squadra rivista e rinforzata da giovani di sicuro avvenire come Melara (poi alla Pro Patria, Salernitana, Spal, Reggina, Juve Stabia). La squadra però non gira e dopo una serie di sconfitte, Ferrazoli viene esonerato, poi essere richiamato a tre giornate dalla fine. Ai play out, persi sfortunatamente con la Carrarese, arriva la retrocessione del Rieti in Serie D. All’avvocato Palombi subentrò una nuova cordata capeggiata da Riccardo Curci. Il campionato di Serie D, iniziò con Luciano Marini in panchina, esonerato dopo quattordici giornate e sostituito dal tecnico siciliano Pietro Infantino, con la squadra che trovò la salvezza solo all’ultima giornata contro l’Arzachena.

Nella successiva stagione, la squadra reatina concluse il campionato all’ottavo posto con 57 punti a tre punti dalla zona play-off, sempre con Infantino.

La stagione 2009-10 partì con grandi propositi, prima con la scelta di Marco Schenardi come allenatore, che però lascerà la squadra dopo pochi mesi per divergenze con la società, e poi l’alternata dai due allenatori (Mario Apuzzo e dal reatino Pietro Mariani ex calciatore del Torino), fino al mese di marzo, quando viene scelto l’ex tecnico della Pistoiese, Salvatore Polverino, per cercare di ottenere una difficile salvezza, ma la stagione si concluse con l’amara retrocessione in Eccellenza. Palombi lascia la società nel 2011, con il ritorno arrivo di Alberto Gianni, già alla presidenza amarantoceleste dal 1997 al 2003, con allenatore il reatino Fabrizio Paris.

La stagione 2011-12, si chiude in maniera positiva dopo un avvio incerto e pieno di problematiche. Il Rieti di Paris, tra alti e bassi, crisi societarie e ammutinamenti, conquistano la Coppa Italia regionale, battendo in finale davanti a 6000 spettatori il Pisoniano per 2-1 con i gol di Ippoliti e Marcheggiani, chiudendo l’annata al terzo posto alle spalle di Ostiamare e Albalonga.

Nel giugno 2012, la società passa nelle mani di Riccardo Curci che chiama come allenatore Arturo Di Napoli, poi dimessosi con la squadra che arriva a Rogai, chiudendo al quarto posto.

Nell’estate 2013 la società reatina subisce nuove trasformazioni, passando all’imprenditore romano Franco Fedeli. La squadra chiude al quarto posto nel girone A dell’Eccellenza laziale. Perde la finale dei play-off nazionali, dopo la sconfitta allo stadio “Manlio Scopigno” nell’andata, con il  Castelfidardo vincente per 2-1, bissato anche al ritorno. Viene poi ripescato in Serie D a completamento organici con l’inserimento della società reatina nel girone Umbro Toscano per la stagione sportiva 2014- 15. Fedeli che lasciò interamente il pacchetto societario al termine della stagione, per acquistare la Sambenedettese con il nuovo ritorno di Riccardo Curci, alla presidenza.

Al termine della stagione 2017-18 il Rieti di mister Carmine Parlato, conquistò la tanto attesa promozione in Serie C, con il pareggio per 3-3 arrivato il 29 aprile 2018 contro l’Ostiamare, tornando in terza serie dopo 11 anni. In squadra Luigi Scotto, Francesco Marcheggiani, il capitano Fabrizio Tirelli, Matteo Dionisi e Simone Minincleri. Nel giugno dello stesso anno Curci trova anche un nuovo socio nell’imprenditore greco Matthaios “Manthos” Poulinakis, ex presidente dell’OFI Creta.

Nell’estate la squadra viene totalmente rinnovata: non è confermato nessun giocatore, né l’allenatore, né lo staff tecnico. La nuova proprietà adotta invece un progetto basato sulla valorizzazione di giovani giocatori, soprattutto stranieri, allo scopo di poter guadagnare rivendendoli successivamente; allo scopo viene ingaggiato un tecnico internazionale (Ricardo Chéu) e staff in grado di parlare l’inglese.

La stagione inizia con diversi problemi, innanzitutto l’indisponibilità di un campo di gioco per le partite in casa. A fine settembre Marini dà le dimissioni dalla presidenza, che passa direttamente a Poulinakis. Il 27 ottobre, nella nona giornata di campionato, il Rieti ha stabilito il record per il goal più veloce mai segnato nel calcio professionistico italiano, grazie alla rete segnata da Thomas Vasileiou contro il Siracusa ad appena sei secondi dal fischio d’inizio.

In seguito a una lunga sequenza di sconfitte e a una sempre maggiore contestazione dei tifosi verso la proprietà, il 15 dicembre Riccardo Curci decide di riacquistare le quote di Poulinakis, tornando presidente e unico proprietario. Nel corso della pausa invernale, viene sostituito l’allenatore con Ricardo Chéu che si dimette e al suo posto viene chiamato il vulcanico Eziolino Capuano. Nonostante il sopraggiungere di due penalizzazioni a due giornate dalla fine del campionato, il Rieti riesce a raggiungere la salvezza matematica. Ai nastri di partenza della stagione 2019-20, la squadra si presenta ridotta ai minimi termini con una rosa molto giovane, dove spicca l’ex Pescara e Lanciano Aquilanti, andando incontro a ben sette cambi di panchina. L’annata, si chiude con la retrocessione a causa dell’ultima posizione e della sospensione dei campionati per l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. Nella stagione 2020-21 è inserito nel girone F della Serie D, con Riccardo Curci presidente, Raffaele Battisti allenatore.