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La casa museo di Ernest Hemingway, che si trova sull’isola di Key West, in Florida, ancora oggi sembra conservare la presenza del premio Nobel che la scelse come sua dimora per dieci anni, tra un viaggio e l’altro in giro per il mondo.

Nascosta tra una fitta vegetazione quest’abitazione è perfettamente conservata, elegante all’esterno e ancor più negli arredi originali e minuziosi.

Hemingway l’acquistò il 28 aprile 1931, era appartenuta a un marinaio e architetto, che nel 1850 l’aveva disegnata e costruita per viverci fino al 1889, quando morì a causa della febbre gialla senza lasciare eredi.

Per oltre 40 anni la casa subì le conseguenze dell’abbandono, ma Hemingway decise ugualmente di comprarla per 8000 dollari e fu lo zio della seconda moglie Pauline ad aiutarlo, mentre la donna si occupò dell’arredamento con precisione, essendo stata la redattrice della rivista di moda Vogue.

Molte suppellettili vennero in seguito aggiunte dopo ogni viaggio in giro per il mondo dello scrittore, ad esempio alle pareti della stanza della tata sono appesi ritratti di molti amici di Hemingway della Generazione Perduta di Parigi. Picasso, Scott Fitzgerald, Gertrude Stein  Sylvia Beach e Dalì.

Nel soggiorno una parete è interamente dedicata alla grande passione dello scrittore, la pesca e un modellino della sua imbarcazione, la Pilar, ricorda quanto gli piacesse cacciare lungo la corrente del Golfo tra Key West e Cuba.

Anche quando non aveva ancora il suo fedele mezzo di avventure, dal 1928 al 1934, Ernest si spingeva al largo noleggiando la barca del barman dello Sloppy Joe’s.

Fu proprio durante le sue battute di pesca che strinse amicizia con Gregorio Fuentes, cui s’ispirò per il personaggio di Santiago né Il vecchio e il mare, che gli permise di vincere il premio Pulitzer e il Nobel per la letteratura.

I figli dello scrittore, Patrick e Gregory, furono accuditi da Ada, una tata proveniente dalla Germania che, quando terminò il suo compito, lasciò la sua stanza a Pauline in modo che potesse dedicarsi ai suoi hobby.

La cucina fu fatta restaurare da Pauline non appena vi si trasferirono e per Hemingway era una delle stanze più importanti, poiché amava cucinare il pesce fresco che portava a casa ogni giorno.

La fontana della casa ha la forma di una nave, e casualmente era già presente, voluta dal primo proprietario per onorare i suoi trascorsi marittimi.

Il viale esterno è ricoperto da mattonelle provenienti da Baltimora, così come in molti altri spazi in città, giacché Key West partecipò a un progetto di rivalutazione post-crisi in cui fu fornito il materiale per sistemare il manto stradale e Hemingway ne approfittò per comprarne una grande quantità da utilizzare all’interno della sua proprietà.

Nel cortile si nota la sontuosa piscina, la prima residenziale di Key West che tutt’oggi è la più grande dell’isola e fu Pauline a farla costruire nel 1935 mentre Hemingway era in missione in Spagna, sostituendo il campo di pugilato in cui il marito si allenava spesso.

Di fronte alla casa c’era un fienile, che Hemingway trasformò in un piccolo studio, dove lavorava con la sua macchina da scrivere Royal, ogni giorno, rigorosamente dalle 6 a mezzogiorno e il resto della giornata lo dedicava alla pesca, ai divertimenti e ai suoi hobby e romanzi come Addio alle armi, Avere o non avere, Morte nel pomeriggio, Verdi colline d’Africa, Le nevi del Kilimangiaro, oltre a buona parte di Per chi suona la campana, vennero creati proprio lì.