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Se Ernest Hemingway ha scritto capolavori come Il vecchio e il mare e altri, lo deve anche al molisano Giuseppe Prezioso, l’inventore dell’Hermes baby, la macchina da scrivere portabile creata nel 1935 e resa celebre proprio dal grande scrittore americano.

Giuseppe Prezioso era nato a Tavenna il 19 marzo 1897 da Nicola e Teresa Salvati e fin da piccolo dimostrò una straordinaria intelligenza.

I genitori fecero ogni tipo di sacrificio per sostenere il loro ragazzo negli studi, venne mandato a studiare a Chieti presso il locale Istituto Tecnico dove un giorno un suo insegnante disse che era inevitabilmente destinato a inventare.

Prezioso lasciò il Molise e, dopo la Prima Guerra Mondiale, si laureò brillantemente a Milano in Ingegneria Meccanica.

Al Politecnico milanese era affiliata la ditta di macchina per scrivere Marelli che, intuite le sue geniali capacità, non se lo lasciò scappare.

Dopo qualche anno l’Oliver, casa inglese che produceva macchine da scrivere, propose a Prezioso un ottimo contratto e questi accettò.

Prima come direttore tecnico e poi come progettista, il giovane inventore ottenne buoni risultati.

Nell’aprile del 1932 Oliver espose alla Fiera Campionaria di Milano e fu qui che Prezioso conobbe un emissario della concorrente svizzera Paillard, conquistato da alcune macchine da scrivere, progettate dal molisano, che gli sembrarono avveniristiche.

Giuseppe Prezioso era restio ad accettare la proposta di passare alla Paillard” ma l’emissario gli disse “Ingegnere non so quanto lei guadagni. So che noi le offriamo esattamente il doppio e una villa a Yverdon”.

A Yverdon, dove la Paillard aveva una delle sue fabbriche e il centro di ricerca, Prezioso si mise immediatamente a lavorare sui suoi vecchi progetti e per prima arrivò l’Hermes 2000, che fu un incredibile successo.

Ma l’inventore molisano voleva una macchina da scrivere super economica, alla portata di tutti, leggera e soprattutto giovane.

Così nel 1935 nacque l’Hermes Baby che fu definita, da subito, il sogno di una generazione e la più apprezzata macchina da scrivere portatile del mondo, cui seguirono negli anni altre versioni.

L’ingegnere molisano nel 1958 aveva qualche problema di salute, e preferì andare in pensione, ma continuò a vivere a Yverdon con la sua compagna.

Morì nel marzo 1962 e i giornali dell’epoca, oltre a ricordarlo per le Hermes 2000 e Hermes Baby, raccontarono la sua gentilezza, la sua modestia, la sua sensibilità e il suo profondo senso di amicizia.