agnello pasquale 1

Quella dell’agnello pasquale è una tradizione che ha le sue radici nelle origini della cristianità.

L’agnello, simbolo sacrificale per eccellenza, per la religione cristiana rappresenta Gesù Cristo, ed è considerato, dunque, quasi il simbolo del cristianesimo.

In particolare, Giovanni Battista definisce Gesù nel Vangelo l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo, cioè l’Agnus Dei della liturgia.

Vi è tuttavia anche un collegamento tra la tradizione cristiana di consumare l’agnello per Pasqua e l’Antico Testamento e, in particolare, la Pasqua ebraica (Pèsach).

La Pasqua Ebraica è una festività che celebra la liberazione del popolo di Israele dall’Egitto.

Secondo la tradizione ebraica un agnello è immolato il giorno prima della Pèsach e, nonostante dal Concilio di Nicea le date della celebrazione pasquale ebraica e cristiana non coincidano, secondo il Vangelo di Giovanni sembra che il giorno della morte di Gesù corrisponda proprio a quello del sacrificio dell’agnello.

A sua volta, il rito dell’agnello nella Pasqua ebraica, da cui quella cristiana deriva tranne il rimando cristologico, omaggia un episodio dell’Antico Testamento.

Dio, dopo aver annunciato a Mosé e Aronne la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù in Egitto ordinò che tutte le famiglie del popolo di Israele si procurassero un agnello per marcare con il suo sangue gli stipiti delle porte ed evitare così il terribile castigo che aspettava i primogeniti d’Egitto, cioè la morte.

Anche in questo caso, dunque, l’agnello è visto come un simbolo di sacrificio, ma anche di salvezza ed è in questo si cela l’intreccio tra le due più antiche religioni monoteiste.

Nell’area mediterranea l’agnello è considerata immagine del candore e della fragilità della vita, soprattutto per le popolazioni seminomadi.

Con l’offerta di un agnello il credente donava a Dio ciò che aveva di più prezioso, in maniera simile all’ariete che Dio fece trovare ad Abramo dopo la prova del sacrificio di Isacco.

Questa tradizione si è mantenuta viva nelle zone maggiormente dedite alla pastorizia come il Centro-Sud e si è evoluta in agnelli dolci, come nelle Marche e a Favara, in provincia di Agrigento.

Ma, in generale, cibarsi del prezioso agnello durante la Pasqua era una delle poche occasioni per assaporare carne di prima qualità.