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Fino al 31 luglio, presso gli spazi espositivi del Mudec – Museo delle Culture di Milano, è allestita la mostra Marc Chagall: una storia di due mondi, creata da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, promossa dal Comune di Milano | Cultura e curata dall’Israel Museum di Gerusalemme.

La mostra affronta l’opera di Marc Chagall collocandola nel suo background culturale, grazie alla collezione nell’Israel Museum, con una selezione di oltre 100 opere donate per la maggior parte dalla famiglia e dagli amici di Chagall. 

Ci sono alcuni temi fondamentali della vita e della produzione dell’artista, dalle radici nella nativa Vitebsk, all’incontro con la moglie Bella Rosenfeld, alla serie di acqueforti dedicate a Le anime morte di Gogol fino all’edizione illustrata delle Favole di La Fontaine e La Bibbia.

Il progetto espositivo unisce queste opere con la lingua, gli usi religiosi e le convenzioni sociali della comunità ebraica yiddish, come i colori e le forme artistiche che Chagall espresse tra arte e letteratura e tra linguaggio e contenuto.

Marc Chagall nacque a Vitebsk nel 1887, primogenito di una famiglia ebrea di nove figli e, alla fine degli studi liceali, dal 1906frequentò per circa due anni l’atelier di Jehuda Pen, poi la scuola Zvanseva e l’atelier di Léon Bakst.

Nel 1910, Chagall ottenne una borsa di studio da un mecenate, che gli permise di raggiungere Parigi nel 1911, dove conobbe Guillaume Apollinaire, André Salmon, Max Jacob, Blaise Cendrars con il quale espose per la prima volta al Salone degli Indipendenti.

Tornato in Russia il pittore, allo scoppio della rivoluzione nel 1917, divenne direttore della Scuola di Belle Arti di Vitebsk, invitando artisti come Pougny, El Lissitzky e Malevitch.

Dopo un contrasto con la corrente suprematista nel 1920, Chagall diede le dimissioni e andò a vivere a Mosca, poi tornò a Parigi nel 1923, dove conobbe Tériade, Maillol, Rouault, Vlamincke Bonnard.

Nel 1930, l’editore Vollard gli propose un lavoro sulla Bibbia, impegno che si concluse solo nel 1956.

Gli anni Trenta furono segnati dai numerosi viaggi dell’artista, dall’intensificarsi dell’antisemitismo in Polonia e dalla nazionalità francese acquisita da Chagall nel 1937, mentre le sue opere furono tolte dai musei tedeschi.

Nel 1941 il pittore fuggì negli Stati Uniti e tornò a Parigi nel 1946, rattristato ancora enormemente dalla perdita di sua moglie Bella, avvenuta nel 1944.

Dopo la consacrazione del Moma di New York con una retrospettiva, nel 1947 gli furono dedicate molte esposizioni in tutta Europa, tra Parigi, Amsterdam, Berna e Zurigo.

Negli ultimi anni Chagall si interessò alla ceramica, realizzò delle pitture murali e le sue prime sculture, mentre riceveva molti riconoscimenti e onori, prima di morire a Saint-Paul-de-Vence il 28 marzo 1988.