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Un maestro assoluto del colore, dell’empatia e dell’umanità, come Steve Mc Curry, ha volto il suo leggendario obiettivo ai nostri compagni di viaggio più fedeli, per Animals.

Questa mostra arriva per la prima volta in Piemonte, presso le antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi, dal 27 novembre al 1 maggio 2022, come parte degli eventi della Next Exhibition dopo Vivian Mayer – In Her Own Hands, Frida Kahlo – Through the Lens of Nickolas Muray e Andy Warhol – Superpop.

Da circa 30 anni, Steve McCurry è una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. Nato nei sobborghi di Philadelphia, prima di trovare lavoro in un giornale locale studiò cinema e storia alla Pennsylvania State University e, dopo molti anni come freelance, fece un lungo viaggio in India.

Con poco più di uno zaino per gli effetti personali e un altro per i rullini, esplorò il Paese con la sua macchina fotografica e, dopo mesi di viaggio, si ritrovò a passare il confine con il Pakistan, dove incontrò un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro Paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali.

Camuffato con gli abiti tradizionali e una folta barba, McCurry passò settimane tra i Mujahidin, mostrando al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan, dando finalmente un volto umano ad ogni titolo di giornale.

Da allora ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i sei continenti, che raccontano di conflitti, di culture che stanno scomparendo, di tradizioni antiche e culture contemporanee, ma sempre mantenendo al centro l’elemento umano.

È stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo.

Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement. Dal 1985 ad oggi, McCurry ha pubblicato molti libri tradotti in tutto il mondo.

Il progetto Animals nasce nel 1992, quando McCurry attraversò i territori di guerra nell’area del Golfo per documentare l’impatto ambientale e faunistico nei luoghi del conflitto.

Tornò dal Golfo con alcune delle sue più celebri immagini iconiche, come i cammelli che attraversano i pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori cosparsi di petrolio.

Con questo reportage vinse nello stesso anno il prestigioso Word Press Photo, per l’occasione assegnato da una giuria composta da bambini di tutte le nazioni.

Da sempre, nei suoi progetti, McCurry mette al centro dell’obiettivo le storie delle categorie più fragili, esplorando i bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto e documentando le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali.

A partire da quel servizio del 1992, McCurry ha volto il suo sguardo empatico al mondo degli animali.

La mostra vede sessanta scatti iconici che raccontano al visitatore le mille storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono legati indissolubilmente, in un affresco corale dell’interazione e della condivisione che tocca i temi del lavoro e del sostentamento che l’animale fornisce all’umanità, delle conseguenze dell’agire dell’uomo sulla fauna locale e globale, dell’affetto che l’essere umano riversa sul suo compagno del cuore.

Per creare Animals i curatori hanno lavorato nell’immenso archivio del fotografo allo scopo di selezionare le immagini che raccontassero in un unico affresco le diverse condizioni degli animali.

L’ingresso in mostra vede la ricostruzione del fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai, attraverso l’innovativo sistema di proiezioni multimediali realizzati con un sistema esclusivo di Next Exhibition.

Durante il percorso numerosi approfondimenti hanno lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulle tematiche della salvaguardia del nostro pianeta e l’ecosostenibilità, mentre nella sala didattica sono in programma seminari e workshop, con il coinvolgimento di diverse fasce d’età.