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E’ in ricordo di Umberto Eco e Franco Maria Ricci Labirinti, storia di un segno, il primo appuntamento della riapertura per il Labirinto della Masone di Parma, creato dalla stesso Ricci. Grazie a innovativi allestimenti multimediali a cura di Neo, il Labirinto è un metalabirinto, introducendo i visitatori tra parole e pensieri, allestimenti scenografici e digitali e prestiti di rilievo, alla scoperta della storia e del significato di uno dei simboli più antichi al mondo.

L’esposizione, aperta fino al 26 settembre, si snoda in tre sale tra le quali i visitatori saranno accompagnati dalla guida di personalità legate alla storia di Franco Maria Ricci, Umberto Eco ma anche Jorge Luis Borges, tra i transiti multimediali di parole e pensieri.

Inserita nel programma delle attività di Parma 2020+21 Capitale Italiana della Cultura, la mostra è stata realizzata con il patrocinio di Ministero della cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Fontanellato e Comune di Parma.

Nella prima sala del percorso multimediale, dedicata a Umberto Eco, la voce e le parole del grande scrittore guidano il pubblico in un labirinto dalle pareti riflettenti e nella seconda sala sono opere d’arte a raccontare lo sviluppo storico dei labirinti a 360 gradi tra l’iconografia dei labirinti, le immagini e le animazioni, per realizzare un ambiente mutevole e dinamico.

Con la terza sala ci sono prestiti importanti con dipinti misteriosi, come il cinquecentesco Ritratto di Bartolomeo Prati di Girolamo Mazzola Bedoli e opere a stampa e miniate dal rinascimento a oggi, volumi antichi con labirinti, come il codice di Lelio Pittoni conservato alla Biblioteca di Firenze, o il volume Carceri d’invenzione, con le stampe di Giovan Battista Piranesi, la rivista Minotaure di Skira, per vedere come questo simbolo abbia partecipato alla Storia del mondo.

Nella quarta e ultima sala una selezione delle opere del contemporaneo Giovanni Soccol dalla serie Labirinti, tra scenari affascinanti e simbolici, racconta una vera e propria indagine emotiva.

Il Labirinto della Masone è un parco progettato da Franco Maria Ricci con gli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, con spazi culturali per più di 5.000 metri quadrati, destinati alla collezione d’arte di Franco Maria Ricci e a una biblioteca dedicata ai più illustri esempi di tipografia e grafica, tra cui molte opere di Giambattista Bodoni e l’intera produzione di Alberto Tallone, oltre a tutti i libri curati da Ricci in cinquant’anni di attività.

Il Labirinto della Masone, con una pianta a stella, copre sette ettari di terreno ed è realizzato interamente con piante di bambù di specie diverse.

Al centro del Labirinto c’è una piazza di duemila metri quadrati contornata da porticati e ampi saloni per concerti, feste, esposizioni e altre manifestazioni culturali, mentre una cappella a forma piramidale ricorda il labirinto come simbolo di fede.

Ci sono anche una caffetteria, un ristorante, uno spazio gastronomico parmigiano e un bookshop, dove si possono trovare anche le edizioni, ormai rare, delle opere di Franco Maria Ricci.