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L’archeologo che fu fondamentale per la storia della Berlino del Novecento…

Arnold Wilhelm Bode nacque a Calvörde il 10 dicembre 1845 e studiò legge all’Università Georg-August di Gottinga e all’Università Humboldt di Berlino, ma durante gli anni dell’università cominciò a interessarsi al mondo dell’arte.

Durante il tirocinio di giurisprudenza a Braunschweig, riordinò la collezione d’arte del duca locale, e studiò numerose collezioni private e musei in Belgio, Paesi Bassi e Italia.

Terminati gli studi di storia dell’arte a Berlino e Vienna, ricevette un dottorato dall’Università di Lipsia nel 1870 e poco dopo partecipò all’Holbein convention a Dresda, che doveva stabilire quale delle due versioni della Madonna Meyer di Hans Holbein il Giovane fosse l’opera originale.

Nel 1872 fu assunto come assistente curatore della scultura nei musei reali di Berlino, e divenne direttore del dipartimento nel 1883, poi nel 1890 arrivo alla Gemäldegalerie e divenne, nel 1905, il direttore generale dei Musei statali di Berlino.

Gran parte del suo operato è legato al Kaiser Friedrich Museum dell’Isola dei musei, dove poté accumulare una collezione importante per il museo, fu inoltre incaricato di ricostruire il museo di Strasburgo, la cui collezione era coma stata completamente distrutta nel 1870 nel corso della guerra franco-prussiana.

Bode dal 1889 al 1914 progettò il Museo di Belle Arti di Strasburgo e il Gabinetto delle stampe e dei disegni, oltre a lavorare al Musée de l’Œuvre Notre-Dame.

Nel 1910 si seppe che un busto di Flora, comprato dal Kaiser Friedrich Museum di Berlino e ritenuto di Leonardo da Vinci, era stato realizzato dallo scultore inglese Richard Cockle Lucas.

Bode aveva notato il busto in una galleria di Londra e lo aveva acquistato per poche sterline, convinto che fosse dell’artista italiano.

Poco dopo, The Times pubblicò un articolo sostenendo che il busto fosse opera di Lucas, che fu incaricato di riprodurlo da un dipinto, poi Albert, figlio dello scultore, raccontò che aveva aiutato il padre a realizzarlo.

Nonostante questa evidenza, Bode confermò la sua attribuzione iniziale, l’esame scientifico non fu determinante per la datazione del busto, anche se venne accettato che avesse qualche punto di contatto con Lucas.

Gli scritti di Bode, su un gran  numero di argomenti della storia dell’arte, in particolare sul Rinascimento italiano, sono stati influenti e la sua autobiografia, Mein Leben, fu pubblicata postuma nel 1930, dopo la sua morte, avvenuta a Berlino il 1 marzo 1929.