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Sabato 26 febbraio, per il programma Linea Bianca su Raiuno, Massimiliano Ossini, ha raggiunto la Val Formazza, territorio della Val d’Ossola, nelle Alpi Lepontine Occidentali, zona più settentrionale del Piemonte.

Il conduttore e la guida sciistica Lino Zani sono arrivati sulla vetta della Punta d’Arbola, che raggiunge i 3.200 metri dal livello del mare, il simbolo della Val Formazza e collocata lungo la linea di confine tra la Svizzera e l’Italia.

Nella tappa successiva Ossini ha incontrato Erwin Deini, uno degli ultimi guardiani della diga della spettacolare cascata del Toce che con il suo salto di 143 metri è la più alta d’Europa.

Uno sguardo anche all’interno dello storico albergo costruito, proprio sopra la cascata nel 1863 dal formazzino Giuseppe Zertanna, lungimirante imprenditore valligiano che aveva capito per primo il futuro sviluppo di un turismo fino ad allora inesistente. Nel 1926 la Società Alberghi Formazza rilevò la struttura dai vecchi proprietari Zertanna iniziando un’opera di ristrutturazione e ampliamento e portando l’albergo ad assumere le odierne dimensioni. Incaricando del progetto l’architetto milanese Piero Portaluppi, uno dei migliori interpreti del liberty, progettista anche delle bellissime centrali idroelettriche della valle, che strutturò l’albergo portandolo a 120 posti.

Ossini in sella alla fatbike o bici da neve, ha percorso il territorio della valle, tra canaloni, laghi ghiacciati ma anche dune di neve in uno scenario suggestivo e affascinante, che ha reso al meglio la bellezza dei luoghi.

Il viaggio ha poi toccato Riale, a 1730 metri di quota, la frazione più settentrionale del Piemonte, che fu uno dei primi insediamenti delle popolazioni Walser, di origine germanica che raggiunsero la Val d’Ossola dal Canton Vallese attraverso il Passo del Gries (2479 m). a partire dal 1200. E all’appuntamento ha presenziato anche il gruppo costumi Walser Formazza.

Riale è un rinomato centro per lo sport, in particolare per lo sci di fondo, escursionismo. La pista di fondo presente è lunga 12 km e grazie alla quota è innevata per sei mesi all’anno a partire dai primi di novembre.

Il borgo è caratterizzato dalle tipiche casette realizzate in legno e pietra e custodisce l’Oratorio di Sant’Anna, costruito in ricordo di Sant’Anna e San Lorenzo del vecchio paese di Morasco, che tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento fu sommerso dalle acque del bacino idroelettrico.

A Riale si possono seguire alcuni itinerari che sono percorribili a piedi o in bici. A quello che si può definire il traguardo del viaggio in Val Formazza si arriva al lago Kastel, circondato dalle alte vette delle montagne che lo delimitano e con i resti di una diga. Un’opera che negli anni Venti del Novecento doveva avere la funzione di contenere le acque del lago, che crollò 3 anni dopo. Fu poi eseguito un altro tentativo che si rivelò di nuovo fallimentare e si decise così di abbandonare l’idea di costruirne una terza.

Un passaggio, anzi un assaggio per la rinomata produzione dello storico formaggio d’ alpeggio, denominato bettelmatt, dal nome dell’omonima alpe e cima, presente già dal medioevo.

Massimiliano Ossini ha incontrato anche Laura Trentani, un’atleta di corsa estrema che è riuscita a raggiungere un importante record, come l’unica donna ad aver tagliato il traguardo nella competizione sui ghiacci del Canada su quasi 700 km in 10 giorni e mezzo, affrontando temperature rigidissime al di sotto dello zero.

Qui il video del programma

https://www.raiplay.it/video/2022/02/Linea-Bianca—Val-Formazza—26022022-f8a8d096-928b-44c9-babd-ad829e57ca1e.html?wt_mc%3D2.ap&fbclid=IwAR3sl__5iZvQIryuCpVeCBUaq2_MaVeq_z9f53eOHTINQDseSuP2thfw8Ag