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Le sale espositive di Palazzo Morando a Milano fino al 20 marzo 2022 ospitano una mostra dedicata a uno dei personaggi più iconici di sempre, Wonder Woman, con la prima mostra in Italia interamente dedicata all’eroina femminile dell’universo Dc.

Accompagnato dall’hashtag #wondersonoio, il progetto racconta la figura di Wonder Woman e gli ottant’anni di storia che ha attraversato, in una connotazione che tocca molti ambiti, dall’illustrazione e il fumetto al cinema, dalla cultura pop alla moda, curato da Alessia Marchi e articolato in sezioni dove coabitano comics e tavole originali dalla Golden Age ai nostri giorni, videoinstallazioni, costumi e props dell’universo cinematografico.

La mostra inizia il percorso dalla prima copertina di Sensation Comics #1 del 1942, che inaugura la prima serie di fumetti dedicati a Wonder Woman, dopo il debutto all’interno delle pagine di All Star Comics #8, nonché dalla formazione accademica e le ricerche in campo psicologico che William Moulton Marston intraprese per creare la figura dell’eroina, dal suo profilo ai suoi superpoteri e fino al suo costume.

S’introduce al pubblico la Golden Age di Wonder Woman, ovvero il periodo epico del fumetto negli Stati Uniti (1941-1955), attraverso alcune tra le copertine più iconiche e un racconto che intreccia la Storia con il Mito.

Nel Dopoguerra, negli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta il character fu ripensato sulla base di modelli e riferimenti più attuali, privata dei superpoteri dal 1968 e infine resa parte di una nuova ondata femminista.

In mostra, a fianco della gigantografia di Ms. magazine, co-fondato dall’attivista Gloria Steinem, c’è una selezione di tavole delle wonder women, le illustratrici italiane dell’universo DC tra cui Laura Braga, Emanuela Lupacchino e Maria Laura Sanapo che vogliono porre l’attenzione del visitatore anche al valore che in questi decenni il disegno tutto italiano ha portato nella costruzione della figura di Wonder Woman come la conosciamo oggi.

Si entra nel mito con la video installazione immersiva e dai toni epici, che racconta la formazione di Diana Prince nell’isola Paradiso, Themyscira, permettendo al visitatore di scoprire le origini di Wonder Woman.

Cruciali per Wonder Woman sono gli anni Ottanta dopo Crisis on Infinite Earths, un ciclo narrativo pubblicato da DC per dieci numeri dall’aprile 1985 al marzo 1986 poi, grazie a nuove avventure scritte da Greg Potter e Len Wein e illustrate da George Pérez, il personaggio acquista nuova vita e dignità.

Gli ultimi trent’anni della storia di Wonder Woman sono raccontati in una sezione dedicata, dove il pantheon dei suoi illustratori comprende ora, tra gli altri, artisti come Adam Hughes, Alex Ross, Phil Jimenez e Brian Bolland in un’ulteriore rinascita del personaggio, fino alle serie The New 52 (dal 2011) e Rebirth (dal 2016).

La mostra si conclude con un’escursione nei mondi della televisione e del cinema, dalla serie TV con Lynda Carter fino ai recenti film con Gal Gadot che tocca anche il mondo della moda, curato in particolare attraverso una videoinstallazione, con il contributo dello storico della moda Maurizio Francesconi, – che pone l’accento sull’importanza delle influenze stilistiche della moda che insieme ai costumi dell’eroina ha attraversato ottant’anni di cambiamenti e ha influenzato la figura di Wonder Woman in un’oscillazione tra il passato, il presente e un immaginario futuro.