Si avvicina maggio, il mese per eccellenza dei matrimoni, una delle chiesette più romantiche e suggestive dell’Insubria è Santa Maria Annunciata a Brunello.

Si trova in una zona bucolica, avvolta nel verde della natura, sulle dolci e incantevoli colline a ridosso del lago di Varese. Una perla imperdibile per chi ama l’arte e le cose belle.

Brunello è un piccolo borgo di stampo rurale di poco più di mille abitanti, nei pressi di Azzate, a sud di Varese, è circondato da campi, vigneti e alberi da frutta. E’ veramente un posto fuori dal tempo, per arrivare alla chiesa si percorre una strada tra un filare di alberi, molto caratteristico.

Santa Maria Annunciata di Brunello ha alle sue spalle una magnifica vista sul monte Rosa e sul lago sottostante; una vista che nelle giornate serene toglie il fiato.

La chiesa è un vero e proprio gioiellino, nascosto. Era la cappella di una casa di nobili che nel corso degli anni ha sviluppato una propria autonomia. Colpisce, perchè è semplice ma preziosa allo stesso tempo. Ha un sagrato che in pratica è un terrazzo naturale sul lago e sulle Prealpi, una facciata a capanna, con un rosone rotondo; all’interno è ad aula unica, in stile lombardo-gotico.

Lo spazio interno presenta alle pareti un singolare motivo a graffito, regala affreschi quattrocenteschi recentemente restaurati e un soffitto ligneo originale a cassettoni con fiori dipinti a stampino dai colori chiari, molto particolare e d’impatto visivo notevole.

Santa Maria Annunciata fu eretta tra il 1200 e il 1300. Probabilmente il complesso appartenne all’ordine degli Umiliati e sorgeva su terreni di proprietà dei feudatari Bossi di Azzate: nella sacrestia della chiesa sono, infatti, ancora visibili  graffiti raffiguranti i simboli funerari della pigna, del melograno e del fior di loto, che testimoniano la presenza di sepolture della famiglia accanto alla chiesa.

Nel 1574, San Carlo Borromeo, in occasione di una visita pastorale in questo piccolo centro, mentre passava con il suo cavallo, ebbe un grandissimo desiderio di dissetarsi e rinfrescarsi.

Fu allora che, in quello stesso momento, il cavallo del santo, con un colpo di zoccolo, levò una zolla di terra da cui sgorgò un rigagnolo di acqua fresca. Questo piccolo zampillo dette origine in seguito alla costruzione di una fontana, ancora visibile oggi.

Nel 1576, Brunello fu colpita dalla peste di San Carlo, la chiesa assunse la funzione di lazzaretto.

Dalla fine del millesettecento agli inizi del milleottocento ci furono molti interventi alla chiesa dovuti ai vari parroci, dalla costruzione dell’abside, al campanile, alla chiusura del portico sul lato sud della chiesa, il conventino settentrionale fu trasformato in casa parrocchiale, fino all’edificazione della cappella della Madonna del Latte.

All’interno della chiesa ci sono alcuni affreschi del Quattrocento, di cui il più importante e anche il più grande è posizionato sopra l’altare maggiore, raffigurante il giudizio universale, soggetto che sembra essere l’unico attualmente esistente in Lombardia.

Un giudizio universale che vede la figura di Cristo centrale rispetto al paradiso a sinistra e l’inferno a destra.

Dell’autore non si sa molto, ma nei documenti dell’epoca è indiziato come il maestro di Brunello.

Una nota curiosa sta nel fatto che gli affreschi vennero scoperti solo nel 1935 dal parroco locale, sotto un abbondante strato d’imbiancatura a calce, e forse questo trattamento fu usato per disinfettare le pareti, allo scopo di sconfiggere definitivamente la peste che colpì il Varesotto nel 1576.

Vicino alla chiesa si trova un piccolo Museo con lampade del XVI secolo, uno stendardo del cardinale Federico Borromeo e i documenti di alcune visite pastorali, nel giardino si trova la statua La Madonna della pietà, scolpita da Vincenzo Pizzolato.

Ogni domenica la chiesa è aperta per la santa messa delle 10 e nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, per visite guidate condotte da 15 volontari. Per informazioni telefonare, ore pasti, al parroco don Gianni (0332 455283), da sempre impegnato a salvaguardare il gioiellino  di Brunello.