Come spesso accade per tutto ciò che riguarda gli animali, nel nostro Paese non c’è una normativa univoca che disciplini l’accesso dei cani in spiaggia.
La materia, infatti, è lasciata alla gestione dei sindaci e delle Capitanerie di Porto, che decidono in autonomia come regolarla.
Ci sono ancora molti divieti ma negli ultimi anni ci sono stati anche piccoli progressi. Anche perché molti Comuni “turistici” hanno finalmente iniziato a comprendere che il turismo con i pet è una risorsa preziosa per l’economia locale.
Attenzione, però, non sempre le località che si presentano come “animal friendly” lo sono davvero. Accade talvolta che ordinanze all’apparenza permissive nascondano in realtà delle vere insidie. Come orientarsi dunque in questa giungla?
La prima regola d’oro è quella di informarsi prima della partenza contattando gli uffici comunali e consultando direttamente il testo del provvedimento che disciplina l’accesso dei cani alle spiagge.
1) Controllare sempre quale sia il tratto aperto ai cani e per questo le mappe online sono un ottimo strumento. Come segnalato ad Enpa, può infatti accadere che la “spiaggia per Fido” sia localizzata in una zona ad alto inquinamento vicino alla foce di un fiume o allo sbocco di un canale o all’interno di porti e porticcioli.
In zone, insomma, vietate alla balneazione. Ma è anche capitato, che la spiaggia “dog friendly” si trovasse in luoghi remoti, irraggiungibili.
2) Verificare se ci sono delle restrizioni orarie. Molte persone hanno segnalato ad Enpa che i cani potevano sì accedere alla spiaggia ma potevano fare il bagno soltanto ad ore improbabili, dalle 19/20 fino all’alba, oppure dalle 7 alle 8. Così, nelle ore più calde, il nostro amico era condannato a “sudare” sotto l’ombrellone.
3) Accertarsi che non sia richiesto il consenso degli altri bagnanti. In alcuni casi Fido può accedere alla battigia, ma soltanto se gli altri bagnanti hanno dato il loro benestare. Una procedura decisamente rischiosa, questa, poiché in caso di lite o contestazioni si può sempre negare di aver consentito l’accesso dell’animale.
4) Ordinanze restrittive, cosa fare? In caso di limitazioni assurde e immotivate, la cosa migliore è quella scrivere sulla pagina Facebook dell’amministrazione comunale.
Questa pubblicità negativa sarà uno stimolo per eliminare barriere insensate e fare del Comune una località realmente animal friendly. Il nostro Paese ha migliaia di chilometri di costa, aprirne alcuni ai cani è una scelta vincente.