Giovanni Vincenti è stato fermato con le accuse di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie per la morte dei tre vigili del fuoco che erano intervenuti sul posto.

Indagata anche la moglie dell’uomo. La Procura: “Erano fortemente indebitati”

È Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa di Quargnento, nell’Alessandrino, la persona fermata dai carabinieri nel corso della notte per la morte dei vigili del fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo (CHI ERANO).

L’uomo ha confessato dopo diverse ore di interrogatorio nella notte, negando però l’intenzione di volere uccidere: secondo la Procura ha causato l’esplosione per frodare l’assicurazione. Le accuse nei suoi confronti sono di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie.

Il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, ha illustrato in conferenza stampa i particolari dell’operazione che ha portato al fermo. La svolta nelle indagini è arrivata a poche ore dai funerali solenni dei tre vigili del fuoco nella cattedrale dei Santi Pietro e Marco di Alessandria.

Indagata anche la moglie del proprietario

Per l’esplosione è indagata a piede libero anche la moglie di Giovanni Vincenti. Il proprietario della cascina e sua moglie – ha spiegato il procuratore di Alessandria – erano “fortemente indebitati”. “Lo scorso agosto – rivela il magistrato – l’assicurazione dell’edificio era stata estesa al fatto doloso. Il premio massimale era di un milione e mezzo di euro”.

La tragedia per un errore nel timer

Il procuratore di Alessandria ha spiegato che la tragedia è stata provocato da un errore nel timer dell’esplosivo: “Era stato settato all’1.30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte.

Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco” che sono intervenuti nella cascina.

L’esplosione doveva essere una sola ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia.

FONTE: TG24SKY