Presso il piazzale del Santuario della Madonna delle Grazie di Curtatone, vicino a Mantova, si sta lavorando a un museo per conservare e trasmettere, mediante l’attività del Centro Italiano Madonnari, l’arte del disegno e del dipinto alla maniera dei Madonnari, uomini e donne che dipingono con il gessetto sul sagrato delle grandi chiese.

L’arte dei Madonnari è presente in tutta l’Europa fin dal XVI secolo ma, per il materiale impiegato, dopo qualche giorno il disegno svanisce, la prima pioggia se lo porta via ed è questo il motivo per cui negli ultimi anni è stato possibile iniziare ad avere una documentazione di questi lavori.

La tradizione dei madonnari nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale si perse fino a quando alcuni di loro cercarono un posto dove riunirsi per dare luogo a un evento annuale.

Uno dei primi incontri avvenne il 15 agosto 1972 sul sagrato del Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Grazie, nei pressi di Mantova e gli artisti erano solo dieci.

La riscoperta di quest’arte antica nel corso degli anni successivi ha visto altre manifestazioni sia in Italia che all’estero, con pittori qualificati, artisti di varie tendenze e appassionati che elaborano madonne e altri temi sacri. riuscendo a creare delle vere opere d’arte.

Il Museo conserva un buon numero di opere di Maestri Madonnari, dove capolavori unici e creazioni del tutto originali si mescolano a riproduzioni su pannelli e cartoncini di opere eseguite sulle piazze, dai lavori dei primi Madonnari, custodi degli antichi stili delle arti di strada, alle sperimentazioni contemporanee.

Si possono così ammirare opere di pionieri come Vittorio Caringella, Francesco Morgese o Francesco Prisciandaro che dipingevano con gessi, polveri, carboncini e terre, assieme ai lavori di Straccetto-Toto De Angelis, ma anche dipinti come quelli di Kurt Wenner, che ha fatto dell’abilità tecnica il suo tratto distintivo oppure le opere di Andrea Bottoli, basate sul fenomeno ottico dell’anamorfismo, dove l’immagine che a prima vista appare distorta diventa riconoscibile se osservata attraverso uno specchio curvo.

Un’altra particolarità del Museo è una serie originale di formelle di terra battuta sul modello dei materiali disponibili nei primi secoli della pittura madonnara, quando gli strumenti e le sostanze moderne ancora non esistevano, per composizioni inedite di rara bellezza, dove le screpolature naturali della terra, più o meno accentuate, esaltano il disegno e i colori utilizzati.

Il C.I.M. Centro Italiano Madonnari ha lo scopo di custodire la maniera madonnara di dipingere, ossia con pastelli o polveri di gesso, a secco e senza l’utilizzo di fissanti, oltre a conservare l’iconografia dell’Incontro Nazionale dei Madonnari di Grazie, riconoscibile nella tradizione del sacro popolare, figurativo, d’ispirazione cristiana e d’impostazione classica, senza dimenticare la conservazione del materiale artistico, documentario e fotografico custodito all’interno del Museo dei Madonnari e la gestione e la fruibilità del Museo stesso.

In collaborazione con il Comune di Curtatone il Centro Italiano Madonnari promuove la diffusione delle tecniche di pittura a gessetto attraverso corsi per adulti e ragazzi e la manifestazione Gessetto Giovani, ideata per tramandare alle giovani generazioni un’arte antica ma sempre attuale.