Tra le date simbolo della storia dell’automobile imprescindibile l’11 giugno 1955, quando il circuito di Le Mans visse il momento più drammatico della storia dell’automobilismo.

Nella città della Loira si corre dal 1923, fu un’idea di Charles Faroux, simbolo dell’automobilismo francese e mondiale, la 24 ore, con decine di migliaia di appassionati che ammirano i piloti più forti del mondo.

A quei tempi la maggior parte dei grandi piloti guidava anche auto Granturismo e non c’era gara più importante della 24 ore di Le Mans.

La competizione viveva una sfida attesa tra la Jaguar britannica, l’italiana Ferrari e la tedesca Mercedes, obiettivo unico ma comune sconfiggere gli altri.

Alle 4 del pomeriggio dell’11 giugno 1955 iniziò la gara e Castellotti, su una Ferrari, balzò in prima posizione seguito dalla Jaguar di Hawthorn, mentre Fangio, che era partito male, corse a tutta velocità per risalire dalla quattordicesima posizione.

Alle diciotto e trenta ci fu la prima fermata ai box e, dopo aver passato la Casa Bianca, Hawthorn imboccò precipitosamente il rettilineo principale e si lanciò nei box, cogliendo di sorpresa Macklin sull’Austin-Healy, che fu così costretto a uno scarto a sinistra.

Nel frattempo la Mercedes di Pierre Levegh. che sta sopraggiungendo.  si trovò la strada sbarrata dalla Austin-Healey.

Da sempre l’obiettivo di Levegh era vincere la corsa e ci andò vicino nel 1952 quando la sua Talbot ruppe il motore nell’ultima ora di gara con quattro giri di vantaggio sul secondo classificato, per un cambio marcia errato causato dalla stanchezza del pilota, al volante da 22 ore.

Ora Levegh tamponò l’Austin-Healey. alla velocità di 250 km/h, ma l’impatto fu tale che l’auto prese il volo e si schiantò contro la barriera di protezione che separava gli spalti dalla pista.

Subito l’auto s’incendiò e il motore e una sospensione, staccatisi durante l’urto, caddero sulla folla uccidendo 83 persone e ferendone più di 100.

Ivor Bueb sostituì Hawthorn, sconvolto dall’accaduto, mentre Moss prese il posto di Fangio e la corsa non s’interruppe.

Dopo dieci ore arrivò dai direttori della Daimler Benz l’ordine di ritirare le Mercedes rimaste in gara, allora al primo e al terzo posto.

Finalmente, alle quattro del pomeriggio del giorno dopo, l’incubo cessò con la vittoria di Hawthorn sulla sua Jaguar, ma il tragico incidente, di cui fu involontario responsabile, ossessionò il pilota inglese per il resto della sua vita, fino alla morte in un incidente automobilistico nel 1958.

In seguito all’incidente, molte gare della stagione furono cancellate, come il Gran Premio di Germania, la Coppa Acerbo e il Gran Premio di Svizzera.

La Svizzera introdusse una legge per vietare le gare automobilistiche sul suo territorio, in vigore fino al 2018, quando fu modificata per introdurre le corse con auto elettriche, mentre la Mercedes, dopo aver vinto il campionato di F1 con Fangio, si ritirò dalle corse in segno di rispetto per le vittime, e vi fece ritorno solamente nel 1987.