La sera del 9 luglio 2006, in una Berlino gremita di folla, per la quarta volta l’Italia diventava Campione del Mondo del mondiali di calcio.

All’appuntamento mondiale gli azzurri non arrivano nel migliore dei modi, poiché l’allenatore Marcello Lippi, fino a due anni prima tecnico della grande Juventus guidata dal trio Giraudo-Bettega-Moggi, pochi giorni prima dell’inizio del campionato fu coinvolto nello scandalo di Calciopoli.

Dalle indagini emersero le modalità di gestione del sistema calcio italiano, cui in pochi si poterono dichiarare del tutto estranei, come lo stesso Lippi e il capitano della nazionale, Fabio Cannavaro.

Tra la fine della serie A e il 9 giugno 2006, che vide l’inizio del mondiale, molti chiesero le dimissioni di Lippi e che Cannavaro non fosse più il capitano, mentre all’estero lo scandalo gettò un’ombra su tutto il calcio italiano.

In queste condizioni sembrava che gli azzurri non potessero fare un gran mondiale anche perché Francesco Totti, giocatore tecnicamente di punta, fu recuperato in extremis dopo un grave infortunio, mentre l’attacco era tutto di Luca Toni, giocatore molto attivo nella serie A ma poco adatto al clima del Mondiali.

L’Italia era nel gruppo E, con Ghana,Repubblica Ceca e Stati Uniti, ma, nel pomeriggio del 12 giugno, la squadra di Lippi vinse contro il Ghana, con un gran colpo di Andrea Pirlo al 40′ e il gol di Iaquinta, superando il portiere e insaccando una porta vuota al 83′, chiudendo una bella partita e ottenendo 3 punti.

Una seconda partita, contro gli Stati Uniti, partì bene con un grande colpo di testa in tuffo di Alberto Gilardino, ma Zaccardo mise la palla nella sua stessa porta, con un 1-1, finendo in parità, così l’Italia non era ancora qualificata agli ottavi.

Alla partita contro la Repubblica Ceca, che iniziò in discesa per l’Italia di Lippi grazie all’incornata di Materazzi al 26′, ci fu anche l’espulsione di Polak al 45′ che mise in difficoltà la Repubblica Ceca.

In conclusione l’Italia abbatté la Repubblica Ceca con il gol di Inzaghi all’87′.

Arrivata agli ottavi, l’Italia incontrò l’Australia, squadra rivelazione davvero difficile da battere, ma la partita fu risolta da Totti al 95′ su rigore.

Nei quarti l’Italia era il turno dell’Ucraina, squadra che aveva passato il turno ai rigori contro la Svizzera, ma l’Italia vinse grazie ai gol di Zambrotta al 6′ minuto, un secondo e terzo gol siglati da Luca Toni al 59′ di testa e al 69′ con un gol a porta vuota.

Ormai sulla buona strada, l’Italia arrivò alle semifinali contro la Germania, che aveva battuto l’Argentina ai rigori.

La partita terminò ai supplementari, dove l’Italia segnò al 119′ con Grosso e chiuse la partita dopo solo un minuto con un contropiede micidiale finito con una conclusione di Del Piero, sotto gli occhi di centinaia di tedeschi increduli.

A Berlino, la sera del 9 luglio, si giocò la finale contro la Francia, che vide dopo solo sette minuti Zidane segnare su rigore, l’Italia pareggiò con Materazzi al 19′ minuto, così il primo tempo finì in parità.

Dopo un secondo tempo molto equilibrato si arrivò ai supplementari, che videro al 110′ l’espulsione di Zidane per una testata, ai rigori l’Italia vinse con un 5-3 grazie a Grosso che segnò quello decisivo.

E l’Italia esplose!