Dolce e dai mille chicchi gialli come il sole, il mais ha una storia tutta da scoprire….

L’etimologia della parola mais deriva da mahiz, il nome col quale gli indigeni Arahuaco che Cristoforo Colombo incontrò sull’isola di Hispaniola indicavano l’elemento che era una parte fondamentale della loro alimentazione.

Quelle popolazioni, infatti, sfruttavano il mais in maniera totale, non buttavano via nulla, con spighe, foglie e gambi facevano bevande alcoliche, preparavano zucchero, nutrivano il bestiame e ricoprivano i tetti delle capanne e le pannocchie, mature al punto giusto, erano abbrustolite sul fuoco o macinate fino a ottenere una poltiglia gialla, antenata dell’attuale farina da polenta, mentre quelle ancora verdi venivano bollite o cotte sotto la cenere.

L’archeologo statunitense MacNeish tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento individuò la culla della coltura del mais nella grande valle messicana di Tehuacàn, nella regione di Oaxaca, con piccolissime spighe di 5000 anni di età.

Dal Messico il mais inizio a diffondersi verso in tutto il centro e sud America, e la sua coltivazione ebbe un forte impatto sull’alimentazione e sulla cultura delle popolazioni indigene precolombiane.

Nel primo millennio d.C. la coltura si diffuse fino al Canada e poi in Argentina.

La differenziazione del mais fu complessa e articolata, e coinvolse nella selezione, oltre ai tratti ereditari della pianta, anche quelli relativi alla dimensione della cariosside, alla sua composizione e palatabilità e alla germinazione del seme.

Dopo la scoperta delle Americhe, il mais raggiunse l’Europa, l’Africa e l’Asia.
Arrivato in Europa, il mais era coltivato solo nei giardini dell’Andalusia, di Francia e Italia, dove era già fiorente a metà del Cinquecento, per poi sostituire rapidamente miglio e panico come la base dell’alimentazione dei contadini padani.

In Africa, la maggior parte del mais derivò da successive introduzioni iniziate a partire dagli Stati Uniti, dal Messico e dalla costa orientale del Sud America.

La vera e propria diffusione del mais però si ebbe in Europa attorno al XVII secolo tra la Spagna, Francia, Italia, Penisola Balcanica, Ucraina, Caucaso, grazie al clima favorevole presente in queste regioni.

Anche se molte delle attuali qualità di mais derivino dai tipi sviluppati dai primi nativi agricoltori del Messico e del Centro e Sud America, un’eccezione è rappresentata dal mais giallo detto dent corn, sviluppato nel Nord-America post coloniale, e che domina nelle coltivazioni degli Stati Uniti, Canada ed Europa ancora oggi.

Nei primi anni del 1800, dall’ibridazione di due distinti tipi di mais come la Northeastern Flints e la Virginia Gourdseed, e dagli incroci successivi, nacque la Corn Belt dents, la più produttiva del mondo.

Le coltivazioni selezionate tramite la selezione massale di Corn Belt dents oggi sono la base per i mais di alta produttività diffusi in tutti i climi temperati e per la selezione per linea pura degli ibridi di mais.