E’ stato pubblicato lo studio integrale ISTAT sulla Provincia di Novara redatto dal Dott. Gian Carlo Blangiardo Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, che evidenzia come la pandemia si sia sviluppata in modo diverso sul territorio Novarese, “premiando” il territorio attorno ad Arona, cittadina sul Lago Maggiore.

Il recente resoconto fornito dall’Istat sulla mortalità nei comuni della provincia di Novara nel corso del primo semestre del 2020 (https://www.istat.it/it/archivio/240401) mette in luce alcune differenze che riflettono un verosimile diverso impatto della letalità da Covid-19 sul territorio novarese.

Nell’insieme degli 81 comuni (su 87) per i quali Istat fornisce i singoli dati – e che comunque includono quasi l’intera popolazione della provincia (97%) – il numero di morti nei primi sei mesi del 2020 è stato di 2.634 unità con un aumento del 22,6% rispetto alla media nello stesso periodo del triennio 2017-2019.

Ciò che tuttavia sembra importante sottolineare è come tale aumento non sia stato affatto uniforme su tutto il territorio provinciale. Ci sono infatti ben 25 comuni, pari a circa il 30% del totale, per i quali la mortalità nel primo semestre del 2020 risulta essere, nonostante l’effetto Covid-19, inferiore a quella del precedente triennio.

In tale ambito si rilevano i casi eclatanti di una riduzione del numero dei morti superiore al 50% in corrispondenza di quattro piccoli comuni (Vinzaglio, Cavaglietto, Boca e Nibbiola), ma si osserva un calo significativo anche per realtà comunali di più ampio rilievo: la città di Arona, dove la frequenza di decessi è scesa del 10%, ne fornisce il più valido esempio.

Per altro, va anche sottolineato come attorno ad Arona sia presente un grappolo consistente di quei 25 comuni “virtuosi” che nel novarese hanno sperimentato una riduzione del numero dei morti.

Ci si riferisce, in particolare, a un territorio che comprende quasi tutti i comuni confinanti con Arona: si va da Meina (con il 42% di morti in meno) a Oleggio Castello (-7%), Paruzzaro (-29%) sino a Comignago (-18%) con un’estensione al contiguo Borgo Ticino (-20%). L’area beneficiata dal calo si allarga poi sul Vergante, spingendosi sopra Meina verso Pisano (-17%), Colazza (-14%) e Armeno (-41%).

Più circoscritti, ma non meno interessanti, risultano essere gli ulteriori grappoli di comuni novaresi che si sono caratterizzati per un calo della frequenza di decessi. Se ne individuano altri tre, tutti composti da realtà comunali di dimensione demografica ridotta.

C’è innanzitutto un quartetto, al centro della provincia, formato da Bogogno (-25%), Cavaglietto (-62%), Suno (-3%) e Vaprio d’Agogna (-23%); quindi due terne di comuni, rispettivamente, a Ovest del capoluogo provinciale – con Castellazzo Novarese (-33%), Sillavengo (-14%) e Landiona (-8%) – e a Sud: Granozzo con Monticello (-8%), Nibbiola (-57%) e Terdobbiate (-10%). Infine la lista dei “virtuosi” si completa con quattro realtà comunali in prossimità del lago d’Orta – Pella (-31%), Bolzano Novarese (-18%), Soriso (-40%) e Boca (-61%) – e con due piccoli comuni a Sud-Ovest della provincia: Casalbeltrame (-30%) e Vinzaglio (-100%).

Viceversa, se si va a vedere le realtà in cui la mortalità ha segnato nel 2020 significativi incrementi, i dati Istat mettono in luce 16 comuni con un aumento dei decessi non inferiore al 50%; secondo una graduatoria che vede al primo posto Biandrate (+133%), Borgolavezzaro e Cressa (+129% in entrambi i casi) e con una geografia che identifica due grappoli di un certo rilievo.

Il primo, in posizione centrale sul territorio provinciale, comprende a ovest un nucleo contiguo formato da Cavallirio (+89%), Cureggio (+67%), Fontaneto d’Agogna (+53%), Cressa (+129%) e, con un’estensione di prossimità, Fara Novarese (+60%), mentre verso est spicca una terna formata da Pombia (+70%), Mezzomerico (+60%) e Momo (+68%). Un secondo grappolo è localizzato al confine occidentale di Novara e comprende quattro comuni contigui, Recetto (+80%), Biandrate (+133%), San Nazaro Sesia (64%) e Casalino (+97%), cui si aggiunge una coppia all’estremo sud della provincia formata da Vespolate (+85%) e Borgolavezzaro (+129%).

Nel complesso, a fronte di un dato di incremento di mortalità del +22,6%, che per la provincia di Novara è quasi il doppio della corrispondente media regionale (+13,7%) e la colloca al terzo posto – preceduta da Biella (+27,6%) e Alessandria (+24,3%) – nella graduatoria piemontese, va segnalata una relativa omogeneità di comportamento in corrispondenza dei maggiori centri.

Se infatti la città di Novara (+25,8%) presenta solo circa 3 punti percentuali in più rispetto alla media provinciale, anche nell’ambito di buona parte degli altri comuni con almeno 10 mila abitanti, si realizza un certo allineamento al dato medio. È il caso di Trecate (+23,1%), Borgomanero (+24,9%) e Oleggio (+28,4%), mentre risultano al di sopra della media Galliate (+43,6%) e Cameri (+36,4%).

Ma tutto ciò evidenzia ancor di più l’anomalia di Arona: unico grande comune del novarese in cui nel primo semestre del 2020 la mortalità segna, con il -10% di cui si è detto, una apprezzabile discesa. Quale la causa?

Forse il buon clima lacustre; oppure (anche) un comportamento attento della popolazione, magari coniugato ad una buona ed efficace reazione nell’organizzazione della vita sociale durante la fase acuta del virus?

Ma forse – e perché no? – ci piace credere che si sia messa anche alla provvida mano del “San Carlone”, una presenza silenziosa che, dall’altro del colle, vigila da sempre sul destino di Arona e dintorni.”

Gian Carlo Blangiardo
Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica

Ne segue una dichiarazione del primo cittadino di Arona:

ARONA COVID19 – LA VITTORIA DI UNA COMUNITA’, QUANDO VINCE LA SQUADRA.

Media mortalità provincia di Novara + 22,6% Arona – 10%

Interessante studio dell’Istat sull’incremento della mortalità da Covid nel primo semestre del 2020 nella Provincia di Novara.
Arona è la migliore città tra quelle medio e grandi della Provincia di Novara che meglio ha contenuto l’epidemia (mortalità meno 10% rispetto alla media del triennio), peraltro in una città che ha la più alta percentuale di over 65 della Provincia.

Le ragioni come sempre sono tantissime ma credo che alla fine sia dipeso anche dal grande lavoro di TUTTA la Comunità e non solo quella di Arona, ma anche di molti Paesi limitrofi.
Questo articolo mi sento di dedicarlo ai miei cittadini e al “nostro” COC ARONA” che stiamo facendo il possibile per non dover riaprire nuovamente!

Proseguiamo tranquillamente mantenendo l’equilibrio tra sicurezza, lavoro e ritorno alla normalità, sono sicuro che INSIEME vinceremo il Covid e anche la Crisi economica!

Alberto Gusmeroli Sindaco di Arona e Deputato