“Dovunque viaggio la Grecia m’accora.

Al Pelio fra i castagni la camicia di Nesso

sgusciava tra le foglie per fare viluppo al mio corpo,

mentre salivo l’erta e mi seguiva il mare

salendo anch’esso come mercurio di termometro

fin che trovammo l’acqua alla montagna.

A Santorino, come sfioravo isole naufraghe

e udivo chissà dove tra le pomici un flauto,

inchiodò la mia mano al discollato

una freccia vibrata d’un tratto

dal limitare d’una giovinezza spenta.

A Micene sollevai i macigni e i tesori degli Atridi

e mi giacqui con essi all’albergo «Belle Hélène»;

dileguarono all’alba, quando garrì Cassandra

con un gallo sospeso al collo nero”

(Poesie, Giorgos Seferis)

Spirito forte e coraggioso, per tutta la vita Giorgos Seferis raccontò, con le sue poesie, i colori e la storia della Grecia, paese segnato da una lunga e dolorosa vicenda per gran parte del Novecento…

Giorgos Seferis, pseudonimo di Georgios Seferiadis, nacque a Smirne, in Turchia, il 13 marzo 1900 e, a 14 anni, si trasferì con la famiglia ad Atene, per un esilio, uno dei tanti della vita di Seferis, che per anni non ebbe mai una vera patria.

Dai 18 anni, sino al 1924, seguendo gli spostamenti del padre, il poeta studiò Giurisprudenza a Parigi e poi entra in diplomazia: console in Albania, Atene, Egitto, Sudafrica, fu anche l’ambasciatore a Beirut e a Londra nel 1962, quando si chiuse la sua esperienza al servizio del ministero greco degli Affari Esteri.

Seferis iniziò la sua attività letteraria nel 1931, con la raccolta di poesie Vuelta, e un anno dopo pubblicò il poema «La cisterna», in cui si nota l’influenza di Stéphane Mallarmé e Paul Valéry.

Poi, nel 1951, mentre era in Inghilterra nella sede diplomatica di Londra, il poeta conobbe T. S. Eliot, poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo statunitense naturalizzato britannico, premiato nel 1948 con il Nobel per la Letteratura, che fu una frequentazione decisiva per l’arte di Seferis, rendendo il suo impegno poetico più consapevole.

Le sue raccolte più note sono Leyenda (1934) Gimnopedias (1935), Quaderno di studi (1940), Diario della nave I (1940), L’ultima tappa (1944), Diario della nave II (1944) e Diario della nave III (1955), dove le poesie contenute sono filtrate dalla bellezza del paesaggio di Cipro, in contrasto con la drammatica crisi politica, dovuta alla lotta con la Turchia per la suddivisione del territorio, che insanguinò  l’isola.

Nel 1961 Giorgos Seferis raccolse tutta la sua produzione lirica nella collezione Poesías e due anni dopo vinse il Nobel per la sua scrittura distinta, ispirata da un profondo sentire del mondo e della cultura ellenica, anche se era un personaggio letterario paradossalmente poco conosciuto, tranne che nei paesi europei dove aveva svolto la sua attività diplomatica.

Dopo il premio dalla poetica Seferis se ne sviluppò una diversa dalla tradizione letteraria dell’Antica Grecia, anche se strettamente legata a questa in una perfetta continuità linguistica e culturale.

Spinto dalla sua anima fortemente greca, il senso dello Stato nato negli anni da diplomatico e dalla sua sensibilità artistica e poetica, nel 1969 Seferis prese nettamente posizione contro la dittatura dei colonnelli in Grecia.

Il grande poeta morì il 20 settembre 1971 ad Atene e il suo funerale, come estremo simbolo della potenza dei suoi versi, vide una massiccia dimostrazione del popolo contro il governo militare.